Recentemente è uscito un nuovo video pensato da Urban Code, Seek and Disclosure, dove protagonisti sono dei writers molto noti, ripresi in azione nella zona di Marghera (VE).
Tutte le riprese del video
sono state fatte grazie ad un I-Phone, ma
sono state successivamente montate in maniera sapiente da Monk, il quale ha avuto la capacità di rendere
tangibile questo ambiente post-industriale e abbandonato caratteristico della
zona, dove emerge la fascinazione per le fabbriche lasciate al degrado più
totale.
E’ in realtà una pratica
usuale per i writers veneziani e limitrofi andare a dipingere in quel posto,
caratterizzato sì dall’abbandono totale, ma anche dalla presenza di un
paesaggio urbano estremamente interessante, il quale venendo fotografato e
documentato costantemente, riacquista, in qualche modo, vita, proprio grazie
alla presenza di questi lavori.
Nel video vediamo, ad
esempio, sia Capo che gli RGB in azione, ma si possono notare anche altri
bellissimi pezzi, come quelli di Peeta e Wons.
Ricordiamo come la città di Venezia, caratterizzata da un centro storico ben
conosciuto, in realtà si componga anche della parte della terraferma (Mestre e
Marghera), che diviene un ambiente altrettanto importante per la comunità
cittadina. In un caso di una città di
questo tipo, dove l’elemento storico-artistico è così forte, si vengono ad
innescare erroneamente dei circuiti di rifiuto del Writing da parte dei
cittadini. Una cosa importante da dire,
infatti, è che i writers veneziani si sono principalmente mossi all’interno
della terraferma, vale a dire Mestre e Marghera, in luoghi come quelli del
video, e nel caso del centro storico in
pareti legali come quelle messe a disposizione dal Centro Sociale Morion. In
questo senso vi è da parte loro un’etica insita, dove si nota una tutela del
centro storico e un rispetto per gli edifici e i monumenti antichi. Nel caso di
Marghera poi quello che emerge dai graffiti presenti è una grande importanza
del loro inserimento all’interno del contesto urbano, vale a dire che sono le
stesse fabbriche abbandonate che danno la possibilità ai writers di cimentarsi
in esercizi di stile e di dipingere in tranquillità, sviluppando in questo modo
i lavori a stretto contatto con la peculiarità della zona stessa.
In questo contesto sono molto interessanti i pezzi di
Capo, il quale da sempre ha avuto uno stretto rapporto con le fabbriche di
Marghera e con quella tipologia di paesaggio urbano, inscrivendo il proprio
nome all’interno delle architetture. Una caratteristica che si nota anche
grazie alla specificità delle fotografie esistenti dei suoi lavori, i quali
vengono fermati e contestualizzandoti all’interno del contesto urbano, mentre
raramente infatti si possono vedere delle foto di Capo totalmente
decontestualizzate dal luogo di appartenenza.
Urban-Code è un' associazione culturale costituita nel
2007 da un gruppo eterogeneo di artisti, attivisti ed organizzatori,
provenienti da esperienze diverse. Alcuni di loro si sono occupati per anni di
graffiti, di arte in strada, di illustrazione e di pittura, nonchè di
organizzare eventi, mostre e pubblicazioni. Hanno tenuto corsi nelle scuole a vari
livelli, e partecipato a progetti di riqualificazione urbana. Sono un gruppo
eterogeneo di creativi della provincia di Venezia accomunati dallo stesso
interesse per l’arte negli spazi pubblici.
Urban-Code svolge la propria opera a livello nazionale, ma è molto orientata alla promozione delle realtà del nord-est Italia.
Urban-Code svolge la propria opera a livello nazionale, ma è molto orientata alla promozione delle realtà del nord-est Italia.
Giada Pellicari