Ahead Project: L'esperienza del graffitismo nel quartiere di Mortise è un testo che ho scritto ad agosto per accompagnare il sito ufficiale di questo progetto, realizzato dalla crew degli EAD. In realtà Ahead è divenuto lo spunto per una mia riflessione molto più ampia sui lavori di muralismo, sul rapporto Writing / istituzioni e molto altro.
Qui di seguito riporto l'incipit, mentre per leggere il saggio completo andate direttamente al sito.
La città ideale è quella su cui aleggia un pulviscolo di scrittura che
non sedimenta né calcifica
Italo Calvino, La città
scritta: epigrafi e graffiti.
Sempre più spesso anche in Italia vengono organizzati eventi, festival, manifestazioni e progetti curatoriali dove vengono invitati in maniera legale dei writer a creare delle opere accostabili a quelle forme visive inclini al muralismo urbano, in cui la città viene utilizzata come percorso espositivo di lavori e come tappeto da decorare.
Quello
che spesso si tende a dimenticare quando vengono realizzati questi progetti e
che la gente comune di solito non conosce, è che il writer ha da sempre fatto tutto
questo in totale libertà, senza l’aiuto di curatori, critici, amministrazioni e
anche, perché no, sponsor. O meglio, lo ha effettivamente vissuto:
sui treni, sui muri, nei cavalcavia, nelle hall of fame, alle jam, sui pannelli
della metropolitana.
Accade
anche alcune volte che chi organizza quelle forme di graffitismo legale, dove
intervengono amministrazioni, curatori e critici (in rari casi preparati),
pubblicitari e comunità locali, spesso lo fa non accennando al fatto che tutto
quello che viene rappresentato in forma ingigantita, in realtà nasca dal
trascorso di anni di Writing illegale. Anni in cui il contatto, la velocità, lo
stile e la gestualità si sono posti come i caratteri dominanti del vissuto del writer,
il quale ha da sempre esperienziato la città in un percorso continuo di scelta
di elementi urbani su cui intervenire.
Non ci
sono graffiti buoni e graffiti cattivi. Ci sono i graffiti, punto. [...]
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Giada Pellicari
Joys, Ph: Yama |
Orion, Ph Yama |
Ph: Yama |
Joys e Made, Ph: Erik Fasolo |
Foto copertina: Yama e Orion, Ph: Erik Fasolo
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