Dalla sua costituzione il Museo Pascali ha sempre avuto particolare attenzione verso i giovani artisti emergenti o affermate professionalità dell’arte in Puglia.
Sono nove gli artisti invitati fino a metà febbraio, ognuno espressione di un linguaggio e di una poetica differente per interpretare un concetto di SUD al di fuori degli streotipi e delle convenzioni. Partendo da una comune matrice culturale territoriale, gli artisti mostreranno il personale grado di espansione verso altri territori e linguaggi da esplorare con la forza dell’immagine, della percezione, della diversità, problematizzando le dinamiche attuali legate alle più avanzate ricerche dell’arte visiva e multimediale.
Sono presenze costanti nel panorama più qualificato dell’arte contemporanea in Puglia Giampiero Milella, Cristiano De Gaetano, Cristina Bari, Guillermina De Gennaro, Patrizia Piarulli, Daniela Corbascio, Francesco Schiavulli sino ai più giovani Raffaele Fiorella e Pierpaolo Miccolis, molte le opere site-specific o inedite. Alcuni di loro praticano quella categoria della post-modernità definita territorio ibrido, ilmeticciamento di forme e culture naturali e artificiali riscontrabile nelle opere di Daniela Corbascio. La predominanza della materia prescelta, in questo caso l’ardesia delle lavagne scolastiche in Giampiero Milella si innesta a formule di pensiero multiplo nelle quali l’aspetto installativo si allea a quello concettuale e tautologico. Guillermina De Gennaro concentra il suo lavoro su metafore velate per dare espressione alla malinconia, al ricordo, ad emotive presenze biografiche.
Sono presenze costanti nel panorama più qualificato dell’arte contemporanea in Puglia Giampiero Milella, Cristiano De Gaetano, Cristina Bari, Guillermina De Gennaro, Patrizia Piarulli, Daniela Corbascio, Francesco Schiavulli sino ai più giovani Raffaele Fiorella e Pierpaolo Miccolis, molte le opere site-specific o inedite. Alcuni di loro praticano quella categoria della post-modernità definita territorio ibrido, ilmeticciamento di forme e culture naturali e artificiali riscontrabile nelle opere di Daniela Corbascio. La predominanza della materia prescelta, in questo caso l’ardesia delle lavagne scolastiche in Giampiero Milella si innesta a formule di pensiero multiplo nelle quali l’aspetto installativo si allea a quello concettuale e tautologico. Guillermina De Gennaro concentra il suo lavoro su metafore velate per dare espressione alla malinconia, al ricordo, ad emotive presenze biografiche.
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