mercoledì 2 marzo 2011

Intervista a Kaso

Quando e perché hai iniziato a dipingere? Che tipo di influenze hai subito?
Ho iniziato a dipingere intorno al 1994, il disegno è stato sempre una mia passione.
La motivazione è stata un mix di voglia di esprimermi con una competizione, soprattutto con me stesso.

Potresti descrivere la scena dei graffiti dei tuoi inizi? Quali erano i suoi principali protagonisti e come è cambiata in questi anni?
Nel 1994 dalle mie parti, Genova, la scena era abbastanza underground, erano poche le persone a dipingere, ma molto serie, sicuramente in qualche modo ci conoscevamo tutti.
I writerz di quel periodo erano molto attivi e molti di quelli hanno lavorato molto sul loro stile.
Al momento vedo diversi writerz attivi per Genova, sicuramente non sono la persona adatta per descrivere la situazione di adesso.
Un dipinto, un film e un libro che hanno cambiato il tuo modo di vedere le cose.
Direi che i libri dell’artista Kandinsky, come “Spirituale nell’arte” e “Punto linea e superficie” mi hanno aiutato nella mia crescita. Come film, decisamente “BLU”, di Derek -Jarman e “Last of England”

Che tipo di tecnica utilizzi nel realizzare i tuoi lavori?
La tecnica che utilizzo per i miei lavori è molto semplice, bomboletta spray e basta! Non ho mai utilizzato nessun altro tipo di strumento. Al momento sto sperimentando altri metodi di colorazione come il pennello ma sono solo nuove sperimentazioni.
Decisamente il mio stile sulle lettere è stato sempre basato sulla percezione tra interno ed esterno dei caratteri, tra percezzione dello spazio negativo e composizione.
Al momento non mi curo più del disegno delle lettere ma preferisco una totale astrazione dove decisamente mi sento molto a mio agio.

Quali pensi siano le prospettive future per il writing? In che cosa si evolverà il writing, se si evolverà , secondo te?
Decisamente il writing si sta evolvendo come ogni forma d’arte.
A mio avviso sicuramente la Street Art e l’ausilio di nuovi supporti tecnologici per il writerz saranno una possibile evoluzione del movimento.

Cosa conta nel writing il fattore illegalità?
Penso l’atto di disegnare il proprio nome, di raccontare una storia o un pensiero, di crearsi un proprio spazio e la comunicazione siano fondamentali in ogni uomo. Inoltre la competizione nel writing è molto importante, sopratutto per molti giovani che si avvicinano a questa arte e con questo penso di aver detto tutto.

Di contro da qualche tempo assistiamo a un processo di “legalizzazione” per quanto riguarda il fenomeno writing. Che cosa ne pensi?
Direi che è un processo inevitabile. Il wiriting a mio avviso deve essere riconosciuto come ARTE, perché questo è, da decenni con la sua storia, valori, nomi, ecc. Il riconosciemento nella società mediaitica passa sempre attarverso i media, l’importante è che i wirters comunichino il giusto messaggio e in qualche modo ne siano i difensori e i protagonisti.

Il writing per te dovrebbe comunicare qualcosa?
Il writing dal mio punto di vista è media, una estensione dei nostri corpi e del nostro sistema nervoso. Questo è il messaggio.

Quali sono le tue aspirazioni future?
Essere felice!

A cosa stai lavorando ora? Che progetti hai in mente?
Sto lavorando a una mia idea riguardo alla rigenerazione dei Graffiti (visita il sito www.kaso.it).
Inoltre promuovo un sito per la ricerca e la sperimentazione nel writing www.abstractgraffiti.net

Hai qualche consiglio da dare ai lettori di urbantrash.net e ai giovani che hanno appena iniziato a dipingere?
Amore e dedizione

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