Dopo la recente ristrutturazione, la chiesa di San Martino in Riparotta è stata "affrescata" da Davide Eron Salvadei, artista italiano tra i più affermati esponenti della street art internazionale. In questo modo per la prima volta nella storia la "street art", forma d'arte contemporanea urbana, considerata da qualcuno addirittura vandalismo, entra nel tempio dove l'Arte supera i tempi nei secoli dei secoli: la chiesa.
Il particolare "affresco", voluto dall'ingegnere Giuseppe Ferri e Don Danilo Manduchi, oltre a completare l'intervento di ristrutturazione della chiesa di San Martino in Riparotta a Rimini, costituisce una vera e propria "consacrazione" della Street Art a livello mondiale. L'idea dell’opera, che misura più di 50 metri quadri, apparentemente semplice e minimale, è frutto dell'attuale ricerca artistica di Eron; con la quale sottolinea il concetto di universalità del linguaggio visivo, esprimendo riflessioni sui temi sociali più attuali e sull'atto del disegnare come istinto innato dell’essere umano per comunicare. Miscelando disegno infantile e realismo all’interno di una stessa opera, Eron ottiene una sorta di consistenza fisica del pensiero. L'immaginazione, l'inconscio, lo stato d'animo, prendono così forma attraverso un segno "ingenuo", si fanno realtà sensibile per dialogare con il mondo.
Oltre che un punto di svolta, una vera e propria rivoluzione dell'iconografia pittorica nella chiesa, rappresenta la "consacrazione" di un'arte che fino ad oggi è stata oggetto di un "pregiudizio universale"
Il particolare "affresco", voluto dall'ingegnere Giuseppe Ferri e Don Danilo Manduchi, oltre a completare l'intervento di ristrutturazione della chiesa di San Martino in Riparotta a Rimini, costituisce una vera e propria "consacrazione" della Street Art a livello mondiale. L'idea dell’opera, che misura più di 50 metri quadri, apparentemente semplice e minimale, è frutto dell'attuale ricerca artistica di Eron; con la quale sottolinea il concetto di universalità del linguaggio visivo, esprimendo riflessioni sui temi sociali più attuali e sull'atto del disegnare come istinto innato dell’essere umano per comunicare. Miscelando disegno infantile e realismo all’interno di una stessa opera, Eron ottiene una sorta di consistenza fisica del pensiero. L'immaginazione, l'inconscio, lo stato d'animo, prendono così forma attraverso un segno "ingenuo", si fanno realtà sensibile per dialogare con il mondo.
Oltre che un punto di svolta, una vera e propria rivoluzione dell'iconografia pittorica nella chiesa, rappresenta la "consacrazione" di un'arte che fino ad oggi è stata oggetto di un "pregiudizio universale"