Esce oggi la seconda parte dell'intervista che ho avuto il piacere di fare a PONGO, writer milanese della crew dei CKC.
Per leggere la prima parte vai qui
Giada: Ormai sono vent’anni che dipingi. Come
vedi l’evoluzione del tuo stile?
Pongo: Io faccio Wild Style e sempre farò
quello. Il mio stile si e' evoluto su quel fronte e penso che sarà la strada
che continuerò a portare avanti, mentre le opere su tela sono un altro discorso
che esulano dalla street art.
Tangenziale est Milano, 2000 |
G: Attualmente a Milano è in atto una
vera e propria guerra ai graffiti. Nonostante questo ci sono moltissime nuove
crew e giovani writers interessanti. Come credi che si stia sviluppando lo
stile milanese? Credi che stia iniziando a lasciarsi alle spalle il
tradizionalismo new yorkese? Quali sono i nuovi nomi a tuo avviso più
interessanti e perché?
P: Mi sto appassionando molto a quei
ragazzi che fanno illustrazioni su muro, in loro trovo una vera evoluzione
rispetto alle illustrazioni di un tempo. Mi piacciono molto Macs, MrBlob e Cheone.
Per quanto riguarda
l'evoluzione delle lettere faccio un pò fatica a vederne una vera, noto
comunque che gli stili in generale si stanno spostando verso qualcosa di
diverso da quello con cui siamo cresciuti noi. Anche per questo motivo si e'
creato il contest CKC.
Pongo e Nuclear1, dettaglio, 2013 |
Pongo e Nuclear1, 2013 |
G: Ti sei sempre occupato di pittura,
anche se in pochi lo sanno. Recentemente però hai avuto una personale a Torino
dove hai sviluppato dei lavori che vedono la commistione tra pittura e degli
aspetti legati alla tecnologia. Vuoi raccontarci di cosa si tratta esattamente
e quali sono i soggetti?
P: Ho sempre realizzato opere su tela
fin dall'inizio della mia storia, avendo fatto il liceo artistico ho avuto modo
di sperimentare molte tecniche tra cui le mie preferite come: il gessetto, l'acquarello
e l'acrilico. Con l'olio, invece, non ho mai avuto un gran rapporto.
Oltre a questo ho sempre
seguito l'aspetto concettuale espresso dai grandi artisti.
Ho avuto un periodo di
pausa mentre la street art entrava nelle gallerie qui a Milano; per questo
motivo e per le opere che realizzo non mi considero propriamente uno street
artist, ma un artista contemporaneo più che altro.
Ho lavorato per alcuni
anni su un progetto artistico legato a degli aspetti concettuali che ho
presentato a Torino lo scorso novembre e che presenterò in futuro anche a
Milano, Rio De Janeiro e San Paolo.
Essenzialmente il mio
lavoro si occupa di mettere in evidenza la falsità della pittura tramite un’
espressione artistica "ingannevole", dimostrando cosi che l'occhio si
può ingannare e che la realtà non e' mai come ci appare davanti.
G: I CKC recentemente hanno aperto un
concorso per raccogliere lavori in Wild Style. Di cosa si tratta esattamente?
P: Abbiamo creato questa gara per capire
realmente la situazione artistica tra le nuove leve, per capire se c’è qualcuno
davvero valido con cui magari creare collaborazioni artistiche e, chissà,
magari fargli qualche proposta interessante.
Tangenziale est, Milano, 1997 |
Sesto San Giovanni (MI), 2010 |
G: Ad aprile prenderai parte sia all’Amazing
Day sia al Meeting of Styles che si terranno a Milano a distanza di due
settimane, eventi a cui, tra l’altro, hai già partecipato in passato. Cosa ti
aspetti da queste giornate?
P: Sono onorato di partecipare a questi
due grandi eventi. All'Amazing Day del mio caro amico Wany ho partecipato anche
l'anno scorso facendo una collaborazione con la Nuclear1 crew e devo dire e'
uscito una bella murata. Quest'anno invece dipingerò in combo con Deco e stiamo
valutando cosa fare in base agli spazi a disposizione.
Tangenziale, Milano, 1996 |
Pongo e Nuclear1 Crew all'Amazing Day 2013 |
Per quanto riguarda il Mos
e' il primo anno che partecipo e sono molto positivo anche su questo evento a
cui parteciperò insieme a Drop. Anche qui stiamo valutando cosa fare.
Saranno due convention
molto carine, dove rivedere molti amici e poter dare il nostro contributo
artistico.
Intervista di Giada Pellicari
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