BASEMENT PROJECT ROOM mira a voler essere un piccolo contenitore dinamico che possa dare spazio e visibilità soprattutto agli artisti emergenti. Situato nel cuore del centro storico di Fondi (LT), Basement Project Room nasce dal recupero del cosiddetto "ju vascij", piccola abitazione posta al pianterreno considerato all'epoca espressione di degrado urbanistico e sociale.
ETNIK & MILLO: DUE SCUOLE CHE SI INCONTRANO IN STRADA
Opening VENERDÌ 25 APRILE 2014 h 18.00
BASEMENT PROJECT ROOM
Via Tommaso d'Aquino 26, Fondi (LT)
basementprojectroom@gmail.com
+39 3292753063
La crew di Memorie Urbane si sposta a Fondi per un appuntamento davvero speciale con due “giganti” della street art a confronto in strada e in galleria. Due strade nell’esplorazione della sfera urbana, si incontrano e si scontrano all’interno di un luogo chiuso: Etnik e Millo, il colore e il bianco e nero per eccellenza, andranno ad animare le pareti dello spazio espositivo, che prenderà vita con soluzioni inedite e tutte da scoprire.
Inaugurazione il 25 aprile nello spazio di Basement Project Room, prezioso partner di questa edizione del festival, per una riflessione artistica che parte dalla strada e va ad arricchire lo spazio interno, andando a costruire una sorta di cabinet meditativo che sarà possibile visitare nel periodo del festival, dal 26 aprile al 2 giugno 2014.
Per l’edizione 2014 del festival, Memorie Urbane aggiunge infatti ai suoi extra una mostra in uno dei più attivi spazi espositivi del Basso Lazio: Basement Project Room, noto per accogliere le tendenze più innovative dell’arte contemporanea, aprendo la città di Fondi agli scenari artistici più interessanti. Ripercorrendo una storia che parte dalla strada, dalla vecchia scuola del writing, si arriva a parlare di “graffuturism” e nuovi linguaggi illustrativi a partire proprio dall’esperienza e dalla produzione artistica dei due artisti in mostra.
ETNIK PER MEMORIE URBANE 2014:
Continua il festival in Città grazie allo spunto di Basement Project Room. E' passata più di una settimana e dopo l'intervento del norvegese Martin Whatson, arriva ETNIK direttamente da Pisa. Un ragazzo semplice, dalla generosità encomiabile e dall'umiltà palpabile di chi è sulla scena da oltre vent'anni. Arrivati al secondo giorno di lavoro, il suo muro è letteralmente esploso con una composizione dove la materia è dominata da elementi ermetici che richiamano agglomerati urbani che si intersecano tra di loro attraverso la struttura cubica, simbolo classico della geometria solida. Ci si trova davanti ad un'opera imponente dove si toccano livelli di sintesi geometrica estrema, in cui l'identificazione delle costruzioni è quasi impossibile se non grazie ad un uso descrittivo del colore e di una gamma cromatica vivace e brillante.
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