Esce oggi la seconda parte dell'intervista a Giulio Vesprini. Per leggere la prima parte vai qui .
A: Per il progetto
In|attesa, all’interno di Memorie
Urbane, sei stato invitato a intervenire su una pensilina della fermata
dell’autobus. In questa occasione hai realizzato invece qualcosa che
apparentemente si distacca, sia per tema che per soluzione formale, dalla tua
poetica. Me ne vuoi parlare?
G: Dunque con
quell’opera ho finalmente sottolineato il mio approccio all’arte. Ho raggiunto
questa consapevolezza dopo qualche esperienza non riuscita perfettamente. Il
punto fondamentale, è che bisogna avere una lettura a 360° durante un
intervento di arte urbana. Non bisogna forzare la mano e ostinarsi a lasciare
tracce solo per dire ci sono stato anche io. I cerchi, le pietre o altre forme
portate avanti fino ad oggi, lì avrebbero avuto pessima resa, con la
presunzione e l’egoismo di chi non legge il territorio, lo spazio intorno.
Dipingere sul vetro non è semplicissimo, per le mie opere, dove il rigore e la
pulizia la fanno da padrone, non sarebbe stato un supporto giusto; per questo
la scelta è caduta su un intervento da artista e non da urban artist. Un
artista che in base alla situazione muta il suo intervento a favore dell’arte e
non dell’io.
Così avevo in mente alcuni desk dei computer e videogiochi
degli anni passati; ho scelto MS-DOS perché era il sistema operativo che faceva
partire il pc, quella pensilina fa partire le persone, le fa fermare e
soprattutto è uno start al progetto In|attesa.
Il curatore ne è stato molto soddisfatto, e questa pensilina ha ricevuto focus
molto importanti, non ultimi gli articoli dei giornali che hanno parlato della
triste affissione di locandine sopra al pezzo da parte di fazioni politiche
locali. Fortunatamente è stata restaurata e gode a tutt’oggi di un ampio
consenso.
MS-DOS-IN ATTESA 2013 |
A: Infine hai
curato, all'interno del Futura Festival a Civitanova Marche, These Walls For The Future, la sezione
dedicata alla street art performance. Un progetto di arte pubblica, che ha
coinvolto un bel gruppo di artisti. Mi parli del progetto? L'idea da cui nasce,
il suo sviluppo e le collaborazioni.
G: Futura Festival
è un evento importante per la città di Civitanova Marche. Abbraccia a tutto
tondo le arti e le filosofie; l’edizione passata ha aperto le porte anche alla
disciplina della street art. Sono stato contattato direttamente dal comune, e
dopo una serie di accordi sono stato nominato responsabile del progetto These Walls For The Future. Ho accettato
l’invito perché è la prima volta che un’amministrazione rende partecipi artisti
locali, coinvolgendoli in un progetto molto grande.
Aris e Giuglio Vesprini, PIETRA LUNARE #6, 2013 |
Con Futura Festival poteva quindi andare avanti anche il mio
progetto: Vedo A Colori. Quest’ idea
che curo da cinque anni, cerca di recuperare tutti i muri del porto, sia
commerciale che turistico. Ad oggi sono arrivati oltre quindi artisti, diciotto
muri recuperati e altrettanti arriveranno, perché proprio in questi giorni ho
saputo che Vedo A Colori ha vinto un
bando con fondi europei per il recupero dei porti dell’Adriatico. Mi onora
sapere che un mio progetto possa far vincere alla mia città dei finanziamenti
europei e che con essi potrò concludere il duro lavoro dei cinque anni passati.
Saranno tredici gli artisti coinvolti, per novecento metri quadrati di muro. Il
fatto è che ad oggi ho già ricevuto decine di mail di ragazzi che verrebbero
comunque a dipingere, anche senza rimborsi, questo mi rende davvero orgoglioso
del buon lavoro fatto finora. Vorrei dedicare alla città la più grande area
portuale colorata in Italia, questo grazie alla qualità degli artisti che
invito e con cui condivido una bella amicizia. Farò un libro finale con tutta
la storia di questi anni. Questa raccolta di foto sarà donata alle principali
biblioteche italiane e data ad ogni singolo artista. Credo che sia stato un bel
progetto di recupero urbano e di partecipazione cittadina, condiviso a larga
maggioranza da tutti.
A: Progetti per
questo 2014?
G: Riuscire ad
organizzarmi per una bella personale, finire Vedo A Colori al porto e due interventi importanti a Roma di cui
non svelo ancora niente….stay tuned!
Cerchio G10, 2013 |
A: Un consiglio
d’autore.
G: Lavorare duro,
anche nei momenti più bui, crearsi delle belle amicizie e collaborazioni
artistiche, ti fanno crescere molto. Lasciare andare le chiacchiere che
nell’arte sono come nella politica, becere…. Affidarsi a curatori seri e non a
improvvisati, e studiare molto il passato, senza la presunzione di essere
inventori di un qualcosa, ma fare sempre e comunque ricerca.
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