Terzo appuntamento con il progetto “Public &
Confidential” della galleria Wunderkammern di Roma. Dopo Dan Witz, artista newyorkese,
e Rero, di origine francese, è la volta di uno street artist made in Italy: Agostino
Iacurci. Questo ragazzo, che divide la sua vita tra Roma e Norimberga, dal 2008
gira il mondo lasciando impressi su muri e palazzi i suoi caratteristici disegni.
Biennale di Venezia e Tour 13 a Parigi,
questo giovane artista, nella sua pur così breve carriera, non si è fatto
mancare proprio niente.
Amato tanto in patria quanto all’estero Agostino, considerato uno tra i più
promettenti talenti italiani, ha presentato, all’interno della raffinata Wundekammern
gallery, uno show dal nome “Small wheel, big wheel”.
Piccolo flash back. Sabato. Il giorno del vernissage. Alcuni gruppi meravigliati di bengalesi ed indiani agli angoli delle strade limitrofe, si domandano divertiti che cosa stia accadendo in una piccola e angusta via di Torpignattara, quartiere multietnico della Capitale. Una cospicua folla di persone che si accalca all’entrata di un palazzo. Mi faccio coraggio e mi avvicino. Al mio sguardo sembra come se, per una notte, la Wunderkammern, si fosse trasformata in una specie di formicaio multicolore. Le persone, infatti, come formiche, si dispongono in file compatte che procedono nei due sensi di marcia, entrata e uscita. Mi muovo a fatica e decido di entrare anch’io in uno di questi trenini umani.
Piccolo flash back. Sabato. Il giorno del vernissage. Alcuni gruppi meravigliati di bengalesi ed indiani agli angoli delle strade limitrofe, si domandano divertiti che cosa stia accadendo in una piccola e angusta via di Torpignattara, quartiere multietnico della Capitale. Una cospicua folla di persone che si accalca all’entrata di un palazzo. Mi faccio coraggio e mi avvicino. Al mio sguardo sembra come se, per una notte, la Wunderkammern, si fosse trasformata in una specie di formicaio multicolore. Le persone, infatti, come formiche, si dispongono in file compatte che procedono nei due sensi di marcia, entrata e uscita. Mi muovo a fatica e decido di entrare anch’io in uno di questi trenini umani.
Mentre procedo, senza più alcuna volontà decisionale, intravedo mister Iacurci
che dispensa saluti e sorrisi a tutti i partecipanti. Tra strette di mano e
abbracci, anche lui si muove all’interno del locale al ritmo di un singolo
centimetro alla volta. Insomma un successone! Durante i vernissage, però, è
spesso difficile potersi dedicare completamente alle opere esposte. Un po’
perché ci sono tante persone conosciute con cui intrattenersi amabilmente. E un
po’ anche perché, tra il caos generale, è difficile mantenere alta l’attenzione
sui lavori proposti.
Spesso, poi, la prima impressione non è sempre la
migliore. Ma non è il caso di questa mostra. Decido in ogni caso di ritornare.
E così ho fatto.
Small wheel, big
wheel è un’esposizione che ha come tema centrale il
parco-giochi. Luogo mitico, senza tempo, dove si socializza e si entra a far
parte di una comunità attraverso l’attività ludica. Il gioco e l’arte sono, da
sempre, un binomio vincente. Merito di questo street artist nostrano è quello
di essere riuscito a mettere in parallelo le azioni ludiche con l’attività di
creazione artistica.
Costante, in questa mostra, l’utilizzo di colori base
come il nero, il rosso e il bianco; di linee semplici, decise, quasi
geometriche, caratteristiche queste presenti in gran parte dei lavori del
nostro Agostino. Le opere qui presentate, che si prestano a più piani interpretativi,
hanno l’incredibile capacità di raccontare con sarcasmo, ironia e semplicità la
realtà, utilizzando la metafora del parco-giochi.
Divertentissimi quadri come: 24 easy way to hide, Ruota
apanoramica e Think positive dove
si riesce a cogliere in pieno lo spirito che ha animato l’autore durante la
creazione di questi lavori. Una piccola nota a parte la meritano indubbiamente
le sculture/installazioni. Grazie a queste grandi opere di legno si ha la
percezione anche fisica di essere dentro il parco-giochi personale di Agostino
Iacurci.
Tutti i lavori presentati, fatta eccezione per Il finto
tondo, realizzato nel 2011, sono stati pensati e prodotti ad hoc per questo
show, rendendolo così unico ed esclusivo.
Detto questo non mi resta che aspettare, con impazienza, il prossimo capitolo
della saga “Public & Confidential”. Ospite della prossima puntata l’arista
statunitense Aakash Nihalani. Io, con tutta probabilità, ci sarò. E voi?
Giorgio “Talpa G 44” Silvestrelli.
Ph: Giorgio “Talpa G 44” Silvestrelli.
Courtesy: Wunderkammern.
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