Ivan Sharko, un designer canadese di Toronto, è riuscito a raccogliere circa 140 dipinti digitali e a realizzare uno dei più coinvolgenti studi sulla noia che si possa immaginare. Durante i 4 giorni in cui è stata aperta la sua installazione, l'artista ha monitorato con un app tutti i twit di 6 città campione (New York, Toronto, Los Angeles, Chicago, Londra e Atlanta) e ha scovato in automatico quelli in cui ci si lamentava di qualcosa, stilando una classifica degli argomenti più noiosi. Il passo successivo è stato coinvolgere i visitatori a combinare le informazioni raccolte con la loro creatività.
Il pittore improvvisato viene messo davanti a un touchscreen, sceglie dallo schermo una delle 6 città e una foto proveniente dallo stesso posto (recuperata in autormatico da Flickr) da usare come sfondo, e uno tra i 6 argomenti ritenuti più noiosi.
Un certo colore può essere usato tante volte quante un determinato argomento è stato definito noioso nella città prescelta. Quindi, premendo e spostando sullo schermo delle icone e lasciando che da queste si sprigionino i colori, si possono realizzare vere e proprie opere d’arte: esprimono il proprio stato d’animo in quel dato momento, ma sono anche combinate con i dati raccolti da Twitter e le foto prese da Flickr.
Il risultato dell’interazione di centinaia di persone è stato raccolto in The boring gallery, un insieme di dipinti digitali che potrebbero essere i prosismi barattoli di zuppa Campbell immortalati da Andy Wharol.
Il pittore improvvisato viene messo davanti a un touchscreen, sceglie dallo schermo una delle 6 città e una foto proveniente dallo stesso posto (recuperata in autormatico da Flickr) da usare come sfondo, e uno tra i 6 argomenti ritenuti più noiosi.
Un certo colore può essere usato tante volte quante un determinato argomento è stato definito noioso nella città prescelta. Quindi, premendo e spostando sullo schermo delle icone e lasciando che da queste si sprigionino i colori, si possono realizzare vere e proprie opere d’arte: esprimono il proprio stato d’animo in quel dato momento, ma sono anche combinate con i dati raccolti da Twitter e le foto prese da Flickr.
Il risultato dell’interazione di centinaia di persone è stato raccolto in The boring gallery, un insieme di dipinti digitali che potrebbero essere i prosismi barattoli di zuppa Campbell immortalati da Andy Wharol.
fonte: Wired
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