Se avete visto di recente il film di Rob Letterman con Jack Black, I viaggi di Gulliver, e siete rimasti affascinati dai piccoli lillipuziani forse queste foto vi faranno trasalire. Tranquilli, non siete impazziti e nemmeno finiti a Lilliput ma semplicemente vi trovate di fronte al The little people project di Slinkachu, un’idea che a partire dal 2006 ha riscosso notevole successo in tutto il mondo, contagiando una città dopo l’altra. Dietro a tutto questo c’è un artista londinese a cui piace giocare con le proporzioni per stupire i passanti e tutti coloro che si trovano di fronte – ad una mostra, per strada oppure in un parco cittadino – alle sue installazioni. Creazioni fuori dalle righe, che sottolineano come alle volte l’abilità artistica sia inversamente proporzionale alle dimensioni dell’opera stessa.
Le piccole persone di Slinkachu non sono solamente una trovata divertente, ma prima di ogni altra cosa personaggi in cui ognuno di noi può riuscire a rivedere una parte di se stesso, che servono a ricordarci l’altra faccia della medaglia; quel velo di malinconia e di solitudine a cui abbiamo tristemente finito per abituarci, che accompagna le nostre frenetiche vite di tutti i giorni. Il suo può dirsi a tutti gli effetti una sorta di studio, dai toni umoristici e a volte provocatori, che si diverte a condurre a spasso tra case, grattacieli, metropoli e marciapiedi, da Londra a New York, senza trascurare le altre capitali della civiltà occidentale.
Slinkachu – classe 1979 – può essere fatto rientrare nella tanto discussa generazione digitale, anche se i new media sono stati per lui una scoperta dell’adolescenza e non dell’infanzia. È pertanto naturale per lui usare ogni mezzo a sua disposizione, dalla musica all’arte senza dimenticare molteplici altri universi di significato, per mettere in evidenza se stesso e la sua individualità. Nei suoi progetti c’è un po’ di tutto, dalla Street art passando per la fotografia e la scenografia, tanto che dargli un nome è difficile: micro-sculture, micro-installazioni o magari micro-fotografie?
Quello che si può affermare con certezza, ad ogni modo, è che durante il suo peregrinare l’artista londinese ha raccolto molti success tanto che nel 2008 il suo lavoro è stato raccolto in un libro, Little People in the City: The Street Art of Slinkachu, edito da Boxtree.
Ed infine, una piccola curiosità. Se arrivati a questo punto morite dalla voglia di vedere dal vivo questi piccoli capolavori tenete presente che tra i tanti luoghi toccati da Slinkachu, da Londra a Manchester, passando per Stavanger, Amsterdam, Rotterdam, Barcellona, Atene e Marrakech, a sorpresa, c’è anche l’Italia con Grottaglie. La città pugliese, infatti, ha accolto questo eccentrico artista in occasione del Fame Festival del 2010 che da quattro anni a questa parte accoglie quello che in assoluto può dirsi uno degli eventi italiani più importanti per quanto riguarda il mondo della Street Art.
Che dire, quindi, se non: occhio a dove mettere i piedi quando camminate nelle vostre città!
fonte: Ninja Marketing
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