mercoledì 12 agosto 2015

U-TOPOS: tra spazio e luce (Stefano Curto @ Palazzo Todesco, Vittorio Veneto)


Stefano Curto, versatile artista, musicista e viaggiatore, è nato a Segusino, in provincia di Treviso il 4 febbraio 1966. Dopo gli studi ha sviluppato una passione per le gemme, oltre alla sua passione per la musica (che inizia a comporre all'età di 15 anni) e una passione per i lunghi viaggi in tutto il mondo. In giovane età si apre un atelier in cui opera con successo come un setter di cristalli e intraprende progetti complessi per le più importanti etichette di alta moda. Le parti alchemiche delle sue opere, che mettono insieme gli elementi materiali nella composizione di un'opera singolare e irripetibile dell'arte, lo spingono a migliorare e rafforzare nuove esperienze visive che poi utilizza per le realizzazioni delle sue creazioni. Intraprende numerosi viaggi, soprattutto in Asia per scoprire nuove lingue e culture diverse, che espanderanno i suoi orizzonti e lo metteranno in contatto con l'universo infinito e misterioso delle filosofie orientali.

Stefano Curto vive e lavora nella sua casa studio di Valdobbiadene, vicino a Treviso. Le sue opere sono state incluse in queste importanti collezioni: la collezione Pontificia dei Musei Vaticani e il Museum of Old and New Art in Australia.

Le opere sono realizzate grazie all'integrazione di cristalli Swarovski uno per uno in pannelli in plexiglass; Stefano Curto crea le sue opere con una tecnica unica al mondo e ha sviluppato in anni di ricerca, unendo manualità e l'alta tecnologia.
Serravalle, Palazzo Todesco Piazza Flaminio

Mostra delle opere con tecnica di incastonatura di swarovski su plexiglass

Orario di apertura: venerdì-sabato-domenica dalle 18.30-21.30.

Aperture straordinarie: giovedì 20/08 18.30-21.30, venerdì 21/08 dalle 18.30-23.30

“Sono sempre stato attratto da tutta la materia che riflette la luce. Ho sempre trovato difficile distogliere lo sguardo da questi minerali che sembrano brillare di luce propria, capaci di catturare ogni flebile raggio; colorarlo, concentrarlo, moltiplicarlo e riproiettarlo in un armonioso concatenamento nello spazio circostante, a distanze che sembrano infinite. E’ arcaica l’attrazione verso questo brillio. E’innata la nostra percezione che la luce sia vita. Trascendente è la speranza di immortalità che evoca ai nostri occhi”.
Stefano Curto

Organizzazione ed Info: Comune di Vittorio Veneto.

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