giovedì 19 febbraio 2009

Libro: Graffiti Writing by Mondadori


GRAFFITI WRITING
Origini, significati, tecniche e protagonisti in Italia

Scegliere un nome e scriverlo sempre, dovunque e a qualunque costo: un concetto semplicissimo su cui si basano tutte le scritte, meravigliose e orrende, che infestano senza pietà muri, treni e qualunque superficie urbana residua.
Graffiti writing è il primo libro, in Italia, che apre una finestra sul mondo dei writers e lascia che siano proprio loro a parlare di tag (ovvero le firme), di lettere e di azioni vandaliche. Senza filtri e senza banalizzazioni, in modo diretto e trasparente.

Al centro dell’attenzione mediatica da molti anni, gli incomprensibili segni che affollano i muri delle nostre città sono adorati dai più giovani e odiati dalle istituzioni, ambiti dal mercato dell’arte e studiati dalla polizia. Nessuno però, fino ad ora, aveva tentato un’analisi approfondita delle forme e delle modalità con cui questo fenomeno si manifesta e si propaga in Italia, di come il writing è cambiato tra forti politiche di repressione e incoraggianti progetti pubblici.
L’estetica delle detestate tag, la ricerca formale nelle lettere, l’inossidabile fascino dei treni dipinti vengono raccontati da un punto di vista interno, illustrati attraverso più di 250 fotografie di prima mano che testimoniano una creatività diffusa, tanto potente quanto disprezzata.
Dall’approccio storico al controverso rapporto con le istituzioni, dall’evoluzione dei materiali utilizzati (non solo spray ma pennarelli, pietre, acidi) alla documentazione, indispensabile per fermare nel tempo delle opere che, per natura, sono effimere e spesso durano una sola notte.
Il volume contiene inoltre una panoramica esauriente sulle linee ferroviarie italiane, oggetto di migliaia di incursioni illegali ogni anno da parte dei writers italiani e dei turisti, e una sterminata collezione di muri, opere collettive realizzate spesso su commissione nel corso di settimane di lavoro.

Si tratta dell’analisi puntuale di una delle più importanti sottoculture degli ultimi trent’anni, che resiste nel tempo e che non accenna a scomparire né a perdere vigore, nonostante repressione e cancellazione. È la cronaca di una rivolta, spesso inconsapevole, contro la saturazione pubblicitaria dello spazio pubblico e la dittatura della tinta unita.

("Propongo questo libro anche se la data di uscita è un pò indietro col tempo")

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