mercoledì 18 novembre 2009

Due mostre, un solo fine comune: spingere arte

Sabato 21 Novembre 2009 alle ore 21.30 inaugura presso la Galleria Artway di Treviso, la mostra personale del pittore Luca Bidoli (1967, Gorizia – vive e lavora a Gruaro, Venezia). L'evento è curato da Carolina Lio e Carlo Sala. Negli spazi della galleria sarà ospitata una selezione delle opere più rappresentative delle ultime due serie di lavori dell'artista: “Straziami ma di baci saziami” e “Ascensione del cane al cielo”, sviluppate rispettivamente nel 2008 e nel 2009.
Tema apparente di entrambe è la figura del cane, che viene rappresentato in modo quasi ossessivo in tutte le tele. Il cane è però solo preso a pretesto per trattare la standardizzazione del comportamento umano rispetto al mondo naturale e animale. Questo è permeato dalla necessità di affermare la supremazia dell'uomo attraverso l'esercizio di un controllo totale e continuo sugli altri esseri viventi. Il cane, preso come simbolo per un rapporto particolarmente intimo col genere umano, viene così estraniato da ogni contesto e rappresentato immerso in un fluido monocromo e decontestualizzato. Gli viene tolta volontà e personalità, diventa un soggetto di studio, quasi una cavia spesso rappresentata con la testa tagliata o il corpo diviso in due parti distinte. Questo sezionamento è metaforico della repressione che viene effettuata sull'animale in modo da piegarlo e modellarlo fino a diventare quasi un arredo. La levitazione priva di gravità con cui i soggetti vengono rappresentati, sottintendono però anche dei richiami mistici e cattolici richiamando con la parola “ascensione” all'idea della resurrezione. Da un lato si tratta di un'ulteriore umanizzazione della natura visto che l'atto del risorgere presuppone anche il perdono di un peccato originale prettamente umano, dall'altro mistifica il soggetto animale e lo fa diventare il martire di una religione animistica che nella sua ascesa si libera di un senso di schiavitù e vischiosità che si sente nella vernice fluida e corposa dello sfondo. La mostra è visitabile il Venerdì e il Sabato dalle 15.00 alle 19.00 e su appuntamento. Ingresso libero.



Sabato 28 Novembre alle ore 18.30, Yvonneartecontemporanea, contrà porti 21, Vicenza, inaugura la bipersonale di Toyomi Nara (1968, Tokyo) e Dania Zanotto (1975, Treviso).
La giapponese Toyomi Nara crea delle composizioni narrative di piccole tele su carta di riso intelaiata e dipinte con un'antica e riflessiva tecnica utilizzata in Giappone tra il XIV e il XIX secolo. I soggetti sono spesso dei bambini disegnati con una stilizzazione volutamente infantile e che attraverso il loro essere candidi, ingenui, privi di filtri e retaggi culturali, entrano direttamente in contatto con una dimensione divina e metafisica. Questa non può essere rappresenta, ma si intravede negli sfondi impalpabili e luminosi in cui le figure sembrano galleggiare senza punti di appoggio e completamente estraniate dal mondo, in scenari immersi tra le nubi o in un bianco mistico e dilagante.
La scultrice Dania Zanotto crea, invece, complesse installazioni site specific in cui vengono ricostruiti abiti in dimensioni ingigantite attinenti alle religioni, alle credenze e ai dogmi di paesi perlopiù orientali. I vestiti, vuoti e appesi, sono irrigiditi nella resina che li lascia in una forma piena come se contenessero un corpo invisibile. In questo modo diventano simboli e scrigni di anime, involucri di spiritualità. Allo stesso tempo, però, sono una testimonianza di riflessione su quelle società dove l'organigramma sociale e quello del culto si confondono in un unico sistema e dove l'uniforme religiosa assume un suo potere a prescindere dalla componente umana e da quella divina.
La mostra resterà visitabile fino al 31 Gennaio dal Martedì al Sabato negli orari tra le 15.30 e le 19.30. La galleria sarà chiusa per ferie dal 23 Dicembre al 07 Gennaio. Mostra e testi a cura di Carolina Lio.

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