A cura di Glen Helfand
11 marzo – 17 aprile 2010
La Jerome Zodo Contemporary di Milano è orgogliosa di presentare una mostra personale dei nuovi lavori dell’artista californiano Andrew Schoultz.
Lavorando in un gergo che combina fra loro l’energia della street art, i riferimenti alla storia dell’arte e un’incisiva critica politica, Andrew Schoultz – artista che vive e lavora a San Francisco – presenterà Crisis, un’emozionante installazione che vede interrelate pittura e scultura. Noto per i suoi iperdettagliati murali esterni e per i lavori su tela, tavola, carta, nonché per le installazioni scultoree del medesimo registro, Schoultz creerà nuove importanti opere appositamente per il neonato, dinamico spazio della Jerome Zodo Contemporary. Le tipiche immagini della poetica schoultziana – cavalli troiani in battaglia, cataste di legname, ponti spezzati, tornado turbinanti, figure in atto di essere soggiogate, alberi legati con banconote americane o valuta, lacrime di colore, iscrizioni arabe e portali ardenti – sono spesso coperte da un energico vortice di linee vividamente dipinte, punti e collages che creano una guaina simile ad una ragnatela. Il fulcro della nuova mostra è una potente installazione che consiste in un cumulo di strutture simili a quelle dei pali telefonici che sembrano fatte crollare e sparse per la stanza. Se l’opera offre un immediato riferimento al crollo dei sistemi di telecomunicazione, alla luce dei recenti avvenimenti di Haiti, l’installazione costituisce un’ancor più potente visione del disastro naturale e politico. Nello spirito dell’urgenza di questi temi, Schoultz impiega una pletora di forme e stili artistici – fra cui i graffiti, la cartografia medioevale, la pittura miniaturistica indiana e antichi intagli nel legno – e assembla una notevole varietà di elementi codificati nel suo lavoro. Gli estesi dipinti recano frammenti di vere banconote, certificati azionari annullati, antiche carte e acqueforti, nonché frammenti ritagliati dal suo stesso lavoro. Il risultato è una strepitosa bellezza nel tumulto. La mostra, a cura del critico di Artforum Glen Helfand, includerà più di una dozzina di lavori di ampia scala: commistioni di pittura, scultura e installazioni che aderiscono al visuale. Un catalogo completamente a colori, con un saggio di Helfand, accompagnerà l’esposizione. Andrew Schoultz è stato protagonista di molte mostre in musei e gallerie, nonché in siti nazionali e internazionali, come il MAMA, Rotterdam, Paesi Bassi; Roberts & Tilton, Los Angeles, California; Marx & Zavaterro, San Francisco, California; Morgan Lehman Gallery, New York; V1 Gallery, Copenhagen, Danimarca; European Kunsthalle e Linn Luhn, Colonia, Germania; e la House of Campari, Los Angeles, California, per citarne solo alcuni. Schoultz ha presentato due grandi lavori in (Ex)comunicate, la mostra inaugurale della Jerome Zodo Contemporary, che ha aperto a gennaio, e lo si vedrà presto in un’esposizione al Warhol Museum di Pittsburgh. Testi su Schoultz sono apparsi su Whitewall, The Los Angeles Times, LA Weekly, San Francisco Bay Guardian, Juxtapoz, Arrow, Alarm, SF Weekly, The San Francisco Chronicle, Playboy, oltre che su numerose altre pubblicazioni. Una monografia del suo lavoro, Ulysses: Departures, Journeys & Returns: The Artwork of Andrew Schoultz, è stata pubblicata nel 2007.
Nessun commento:
Posta un commento