Marina Mojana cura le opere di nove artisti internazionali: Zel Ebrity, Thomas Mänll, Felipe Cardeña, Alessandro Di Pietro, Pietro Spoto, Giovanni Vitali, Miriam Secco, Elisabetta Novello, Daniele Veronesi
DISEGNAR SUI MURI
Dalla Street-Art alla Video-Wall
A Milano, presso
Milano,
La mostra è promossa da Opera d’Arte in collaborazione con Below. La curatrice ha deciso di esporre nelle sale della Fabbrica opere site specific, ossia realizzate specificamente per l’occasione e destinate agli spazi molto particolari della Fabbrica.
“Disegnar sui muri” presenta le opere di 9 artisti, italiani ed internazionali, giovani esponenti dell’arte contemporanea che fanno del segno grafico e/o illusionistico il loro linguaggio distintivo e del muro il loro supporto preferito.
Individuati dalla curatrice
L’arte di strada nasce nel Novecento, dapprima sotto forma di reclame sui muri delle città, affiches, cartelloni e manifesti; tra la fine degli anni Sessanta e Settanta, alcuni giovani rivendicano il proprio ruolo e rifiutano la visione consumista che stava formandosi, dando così il via ai movimenti del graffitismo e della street art, diffusisi negli anni successivi.
La street art ha avuto evoluzioni positive nel contesto metropolitano frutto della ricerca personale degli artisti, allontanandosi dalla pratica espressiva e dilagante dei writers, pur restando street artist nell’anima e nel gesto: monumentale (Zel Ebrity), estemporaneo (Thomas Mänll), quotidiano (Felipe Cardeña), modulare (Alessandro Di Pietro), illusionistico (Pietro Spoto), materico (Giovanni Vitali), furtivo (Miriam Secco), poetico (Elisabetta Novello), sintetico (Daniele Veronesi).
Zel Ebrity (classe 1978) e Thomas Mänll (classe 1987) sono la nouvelle vague della Street Art, la corrente più recente che lascia la strada per entrare nelle case, preferendo ai muri di cavalcavia e di ferrovie quelli del salotto. Sono writers addomesticati, che scelgono di rispettare la legge e di recuperare la lezione degli affischiste anni ’60 (Mimmo Rotella, Jacques Villeglé) per riportare sulla tela le tensioni del loro mondo giovanile e metropolitano.
Accanto a questi due giovani dal linguaggio ormai “classico”, la mostra presenta la ricerca più innovativa portata avanti da artisti che hanno un passato di street artist e che ancora oggi cercano con originalità di creare un rapporto con lo spazio circostante e le grandi superfici: Alessandro Di Pietro (1987), Elisabetta Novello (1974) Daniele Veronesi (1981), Miriam Secco (1982),
Infine Felipe Cardeña (1979) crea tra quattro mura le sue inconfondibili opere fatte con coloratissimi collage floreali: sono cartoons, piccoli quadri, wallpapers o grandi installazioni che non perdono mai di vista la piccola storia di tutti i giorni.
"È dal tempo delle incisioni rupestri che l’essere umano lascia tracce del suo pensiero e del suo desiderio su superfici dure come la roccia o resistenti come i muri della città - sostiene Marina Mojana, curatrice della mostra." E lo fa mosso principalmente da due tensioni: la volontà di parlare a tutti e per sempre. Col passare dei millenni, però - continua Mojana - il supporto del messaggio artistico diventa sempre più fragile ed effimero: si assiste a un processo inversamente proporzionale tra il “tutti” e il “per sempre”. Più la platea si allarga e meno resistente nel tempo sembra essere il mezzo con cui il messaggio viene diffuso. La mostra Disegnar sui muri. Dalla Street Art alla Video Wall individua nove vie di riscatto, attraverso la ricerca singolare di nove artisti, non ancora trentenni, decisi a trovare ancora un modo, duro e resistente, di parlare a tutti e per sempre - conclude Marina Mojana.
"Questa mostra - spiega l'assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi – tocca un argomento molto sentito e delicato per la nostra città e traccia il confine tra una delle forme espressive più diffuse e produttive dell'universo giovanile, la street art, e la sua degenerazione, spesso incontrollata, rappresentata da muri imbrattati e palazzi deturpati con scritte e disegni che poco hanno a che fare con l'arte". "Il merito di questi giovani artisti - aggiunge l'assessore - è di aver contribuito a segnare questo confine, pensando di dare forma alla propria creatività in modo diverso. Hanno scelto di lavorare all'interno degli edifici, su grandi superfici esaltando le proprie capacità in un formidabile equilibrio tra arte e sperimentazione".
Orario di apertura:
da martedì a sabato 13.00 – 19.00;
domenica 14.00 – 19.00 (lunedì chiuso);
Info:
Ingresso libero.
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