giovedì 17 febbraio 2011

DOES - LoveLettersCrew





“FA, questo sarebbe il nome italiano di Does Writer Olandese che utilizza la terza persona del verbo “to Do” dal 96 da quando iniziò a tirare le prime bozze su carta ancora quattordicenne.Il 1997 è l’anno che ha visto il suo primo pezzo su muro.

Nel 2006 è diventato membro della LoveLetters Crew; insieme a personaggi di rilievo nella scena europea provenienti da germania svizzera francia e olanda.
Tutti i membri si sono evoluti da “semplici” writers ad artisti creativi implementando le loro attività come web designers, grafici, disegnatori di tatuaggi, fotografi e molto altro.”

-R- Cosa ne pensi dell’attuale scena europea e internazionale?
D: C’è un incredibile livello al momento. Pieno di grandi artisti in tutto il mondo che si spingono ogni giorno oltre.

-R- Chi e Cosa ha ispirato il tuo stile?

D: Sono stato ispirato da molti writers che dipingevano all’epoca nella mia zona e nella mia città; soprattutto da writers come Chas,Stance,Bah,Nash e Casroc. Hanno sempre fatto pezzi molto puliti e molte murate veramente grosse e di livello.
Oltretutto sono sempre stato affascinato dallo stile dei pezzi Olandesi e di stati stranieri come quelli tedeschi e svizzeri.

-R- Quanto ci hai messo a trovare le tue forme e il tuo stile?

D: Ho impiegato moltissimo tempo e speso molte energie per raggiungerlo; ma, se vuoi sempre dare il meglio ti devi migliorare costantemente. Per questo sbozzettavo ogni settimana; era qualcosa che sentivo di dover fare. Sono convinto che ciò abbia molto aiutato la mia crescita stilistica; quando riguardo i miei Blackbooks vedo il mio stile evolversi. Anche se quasi tutti i miei pezzi non mi piacevano piu dopo un mese o due, l’ho sempre visto come una cosa positiva.
Volevo vedere i progressi in ogni cosa che facevo. Nel 1997 ho fatto il mio primo pezzo, a quell’epoca non avevo assolutamente idea della scena della mia città, ma presto notai una certo numero di writers bombardare la mia zona e questo fece in modo tale che la mia passione prendesse il largo.
L’Hall of Fame in Geleen è stata una grande fonte di ispirazione per me; un posto desolato sotto la ferrovia, circondata da piante e alberi e con muri disegnati da pezzi interessanti .
Quel posto mi ha dato la prima carica, una carica che ancora adesso non si è fermata.
Nel periodo dal 97 al 2000 non ho fatto molti pezzi, sono stato arrestato nel 2000 mentre dipingevo la sera. Dopo quell’esperienza mi sono fermato per 3 anni, ma lo stimolo era così forte che nel 2003 sono tornato davanti al muro.

-R- Tele e esposizioni. Un’evoluzione, un’altra strada o una distorsione del nostro movimento?
D: Fa parte del movimento; credo personalmente che sia una cosa positiva, ti fa essere completo.

-R- LoveLetters? Com’è organizzare murate di crew a livelli cosi alti? È meglio dipingere da solo?
D: Beh, ovviamente è più facile dipingere da soli, ma noi proviamo a organizzare moltissimi meeting durante l’anno per dipingere tutti insieme.
Negli ultimi anni abbiamo viaggiato per l’Europa con alcuni membri della LL e abbiamo visitato numerosi paesi; in questi viaggi la nostra missione era dipingere un sacco di muri e divertirci il massimo possibile.
Certo non è facile organizzare tutto, perché ognuno ha i suoi impegni e il suo lavoro.

-R- Riesci a vivere solo dipingendo o lavori anche in altri campi tipo in quello grafico o designer di siti?
D: Fino a poco tempo fa ero un calciatore professionista ma, dopo un brutto infortunio al ginocchio, ho dovuto appendere gli scarpini. Ora spendo la maggior parte del mio tempo viaggiando per tutto il globo per vari progetti artistici.


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