domenica 13 marzo 2011

Eyes on: DADE NES




Le opere di DadeNes, rivelano un forte carattere che prende ispirazione dell’espressionismo astratto, in particolare dei pittori americani. L’artista milanese partito da una formazione da writer, utilizza la forza gestuale ereditata della tecnica dei graffiti, assoggettandola ad un controllo più razionale del mezzo. Un mondo informe e immateriale è rappresentato con ordine sulla tela secondo un disegno mentale che corrisponde alla percezione della realtà dell’artista. Le grosse campiture accostate le une alle altre, le colature, gli schizzi, le linee geometriche acute e sinuose, dialogano tra di loro scontrandosi, generando esplosioni, unendosi e
danzando al ritmo lento della terra. Il colore è il protagonista indiscusso in tutte le sue “forme”, si
manifesta in modo così tangibile tanto da percepirne la materia di ciò che rappresenta. Esso è sfondo, soggetto, simbolo e metafora. I pigmenti sono stesti a grosse pennellate volutamente puri per ribadirne la funzione simbolica che cambia di significato a seconda del contesto: il rosa e l’azzurro sono abbinati ai due sessi, ma quest’ultimo è anche la purezza dell’infanzia quando questa è protetta dall’abbraccio di una madre, è un mare invernale che riversa sulla banchina, è il paradiso; il rosso è l’amore materno, l’amore e la voluttà, ma anche la violenza della battaglia, la sconfitta e l’inferno; il verde speranza, il giallo della gelosia, l’oro dell’ostentazione narcisistica e della corruzione di un secolo. La simbologia del bianco e del nero nell’opera Bivio, è di particolare interesse poiché da una parte richiama la filosofia cinese, ma dall’altra si disgiunge da essa: nell’opera la forza dei due colori non è più congiunta, il gioco di equilibri ritmato dalla loro dualità e complementarità è terminato e destinato a sciogliersi in due universi distinti che non saranno mai indipendenti. La notte, la donna e la morte sono ad un Bivio con il giorno, l’uomo e la vita.

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