lunedì 16 maggio 2011

LaDivina.com

Mi scuso per l'assenza di questo week end, per cause di forza maggiore sono dovuto stare lontano da una connessione Internet e sinceramente non mi dispiace! Ho passato due giorni al torneo di calcetto a Caorle, in provincia di Venezia, in un meraviglioso campeggio 4 stelle e per giunta mi sono anche fatto male. Se fossi stato connesso non mi sarei fatto niente. Pazienza, almeno mi sono divertito!

Venerdì sera poco prima di mezzanotte ero alla vernice della mostra di Altan e Martini a Palazzo Foscolo a Oderzo (TV). La scelta di fare un'inaugurazione a quell'ora ha contribuito a creare l'atmosfera ideale per il vernissage di una mostra sul tema dell'inferno della Divina Commedia di Dante. La sala gremita di persone rappresenta sicuramente un successo per gli organizzatori di Oderzo Inquieta.

L'atmosfera all'ingresso del museo è di quelle tipiche di un evento del genere, la moltitudine di persone accorse all'evento mondano rende Palazzo Foscolo un continuo vociare di pareri, impressioni personali e critiche sulle varie opere. Il ricco buffet ha spinto anche tantissima gente a cui dell'arte non gliene frega una beata minchia a improvvisarsi critici esperti dell'arte dell'esistenza umana, regalando a molta gente una maschera d'ignoranza a mio parere ironica in una mostra del genere.

Al primo piano ho rivisto nelle opere di Altan molte persone che avevo incontrato al piano terra lanciarsi come maiali nel buffet circondati da diavoli e mostri di vario genere. Notevoli gli allestimenti a tema con riproduzioni fedeli delle opere del disegnatore trevigiano, celebre per le sue vignette satiriche e per l'ormai leggendaria Pimpa. Il percorso obbligato regala al visitatore la sensazione di essere partecipe a quella storia riprodotta dall'artista.

Al secondo piano, dedicato interamente all'artista opitergino Alberto Martini, regna un surreale silenzio, interrotto a tratti dal rumoroso vociare delle bestie all'ingrasso del piano terra che ridono sguaiatamente. Martini, precursore del movimento surrealista, lascia ogni volta a bocca aperta per la perizia con cui realizza le sue opere, alcune veramente microscopiche, altre immense se paragonate a quelle precedenti. La tecnica non cambia, la precisione nei particolari neanche: Martini non si fa spaventare e regala al visitatore una perfezione quasi infernale! Ogni stanza della Pinacoteca Alberto Martini ripercorre un preciso periodo della vita dell'illustratore ed è simbolicamente descritta da una citazione dell'artista. Anche la stanza del Tetiteatro, con le riproduzioni "3D" di alcune sue rappresentazioni create durante il cosiddetto periodo "dell'ispirazione teatrale", lascia basito il visitatore.

LaDivina.com sicuramente è una mostra da visitare, soprattutto adesso che è finito il cibo e che le bestie se ne sono andate!

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