martedì 14 febbraio 2012

MOTHER ROAD by Raptuz


la monografia a distribuzione internazionale
per il 25° anniversario di writing dell’artista (1987-2012)

presentata in anteprima
in occasione del vernissage
di "STRADA MADRE"
la Mostra:

GALLERIA SCHUBERT, Via Fontana, 11 - Milano
21 Febbraio 2012 / 9 Marzo 2012 


Doppio evento, martedì 21 febbraio, alla scoperta della Street Art made in Italy attraverso uno dei suoi più storici protagonisti.
Parliamo di RAPTUZ, al secolo Luigi Muratore. 25 anni di attività "con la faccia al muro". 25 anni da writer che lo hanno portato oggi ad avere la sua personale ospitata da una location prestigiosa come la GALLERIA SCHUBERT e ad avere una monografia distribuita a livello mondiale.
Del resto la strada di RAPTUZ lo ha sempre portato a creare fra lItalia e gli Stati Uniti: è la sua Strada Madre, e questa mostra e questo libro ce la raccontano!


Mostra e Catalogo a cura di:
Prof. Lorenzo Bonini (critico d’Arte)

Con il Patrocino di:
INWARD (Osservatorio Sulla Creatività Urbana)


I libri divulgativi tendono troppo spesso a banalizzare il fenomeno del graffitismo, forse perché, almeno in passato sono stati ingaggiati dalle case editrici autori che non conoscevano a pieno l’argomento o che si sono scarsamente documentati a riguardo, ma sono forse gli unici in cui è presente un tentativo di critica utile per comprendere il fenomeno e far maturare un proprio punto di vista. 

Le sue opere si generano e nascono nelle città plumbee dei dormitori, dei gasometri, nella terra promessa delle periferie dei sobborghi, lì dove si offrono solo falsi riflessi della vita e l'illusoria fuga del pensiero nella messa in scena di un mondo artificiale, lontano, se non addirittura opposto ai fragori solari del giorno e dall’incantevole armonia della città vetusta. 
Questa per Raptuz è stata “La strada madre” (sua la definizione), quella che gli ha dato la consapevolezza di valere qualcosa, di crescere come uomo e artista. 

“La strada mi ha dato guai, ma mi ha anche tolto dai guai, dal momento in cui ho focalizzato la mia energia sul writing piuttosto che sulle altre cattive strade che avrei potuto facilmente prendere.”

Il caos narrativo pittorico esaltato dall'invenzione compositiva e dagli accostamenti cromatici è la sintesi di uno sconcerto che assale e permea la perenne rincorsa delle lusinghe. 
Le tecniche e i materiali sono quelli classici della tradizione writing, soprattutto: vernice spray, acrilici e smalti, idropitture, le tele sono preparate in modo da simulare il muro grezzo, spesso utilizza stencils tagliati a mano e poi distrutti dopo un solo utilizzo. Al loro fianco, Raptuz non disdegna l’utilizzo di applicazioni di oggetti che hanno un significato simbolico, che conosce bene e fanno parte del suo vissuto, tipo: pennelli, matite da muratore, pezzi di cartone, bombolette, proiettili, bandane e naturalmente il talento. 
La movimentata frantumazione nelle opere pubblicate in monografia rimanda sempre a quel clima sicuramente di assonanza nell'unione delle composizioni, dove pensieri, tormenti e sollecitazioni fantastiche s’incontrano combinandosi, si materializzano concretamente dando origine all’opera. Sono questi validi risultati che ci mostrano il quadro riflesso su questo nostro artista di strada, nato e cresciuto nella vasta periferia lombarda, che lascia intravvedere anche in modo drammatico la sua storia di vita nel corso dei suoi venticinque anni da writing di muri, di treni, di vagoni, di metropolitane, di ponti, sottopassi, di cavalcavia, di scavalcamenti, di guardie, di fughe, di arrampicate col fiato corto e il cuore in gola ma sempre alla ricerca del fantastico per stupire e affascinare per amore.