mercoledì 22 febbraio 2012

Yarn-bombing: street art all’uncinetto

Guerrilla Crochet, o Yarn-bombing è una nuova forma d’arte che nasce dalle strade; il nome Yarn-bombing letteralmente significa “bombardamento di filati”, mentre Crochet significa “lavorare all’uncinetto“, e il Guerrilla Crochet è un movimento internazionale che  colora le  città vestendole con installazioni in lana o stoffa.

Si possono rivestire manufatti pubblici, statue, alberi, e altro ancora, e oltre ad abbellire dà ai luoghi in cui sono installati un aspetto gioioso e colorato.

Qualche giorno fa queste installazioni sono arrivate a Cagliari; un esperimento che aveva lo scopo di abbellire le piazze con manufatti in lana, così come sta accadendo in altre città nel mondo, e valutare il senso artistico e civico dei cagliaritani. Purtroppo hanno avuto vita breve, perché i vandali hanno devastato, rimuovendole, le opere che i  “Funghi in Città” insieme a Margherita Atzori, avevano installato in alcune piazze della città. E tutto nel giro di poche ore.

Un vero peccato veramente, perché le installazioni di lana colorano la città, senza imbrattarla, e sono rimovibili, a differenza invece dei graffiti. E proprio perché sono rimovibili a Cagliari sono spariti alla velocità della luce, riportando la città nel suo grigiore invernale e irritando i cittadini che hanno visto nel gesto una mancanza di senso civico, e di rispetto per chi si era adoperato a renderla più bella.

L’ iniziativa nasce  in modo del tutto casuale nel 2005, a Houston in Texas, quando Magda Sayeg proprietaria  di un negozio di abbigliamento, ha deciso di utilizzare maglioni semilavorati per decorare  le maniglie delle porte della sua boutique; l’ idea è piaciuta talmente tanto che si è diffusa in tutto il mondo, diventando la nuova Street Art.


Nonostante sia, dal punto di vista giuridico, un atto illegale pari ai graffiti, punibile come una forma di vandalismo o come lo spargimento di rifiuti, lo yarn- bombing è molto apprezzato, tanto che le opere più importanti, delle vere installazioni chiamate “yarnbombs” o “yarnstorms” hanno conquistato gli spazi museali mondiali, diventando ufficialmente  una nuova arte.

Inoltre in alcune città del mondo, gli appartenenti a questo movimento  hanno ricoperto i simboli cittadini con lavori a maglia non solo per ornare,ma anche come protesta, una vera guerriglia urbana a colpi di uncinetto:

Il toro di New York è stato vestito con  un maglione dell’artista Olek ( che  non vuole essere associata a questo movimento) come protesta per i poveri che non sanno come vestirsi .
A  Città del Messico, un autobus in disuso è stato  ricoperto di lavori ad uncinetto dalla stessa Magda Sayeg.
A Londra, le classiche cabine telefoniche rosse sono state ricoperte di lavori a maglia colorati.
Molte appassionate dello yarn-bombing lavorano spesso su commissione per fondazioni, musei e amministrazioni locali. Allo stesso tempo parecchi marchi commerciali hanno sponsorizzato vari tipi di interventi,perché hanno visto il potenziale di questa nuova arte giovanile.

Anche Magda Sayeg, dopo avere chiuso il suo negozio nel 2009, si è trasferita ad Austin e si occupa a tempo pieno nella conduzione di workshop e realizzazioni di  progetti su commissione, con l’aiuto di una crew, i “Knitta, please”, per soddisfare le richieste che spesso la portano a viaggiare in tutto il mondo.

E proprio ad  Austin, Magda Sayeg, con i “Knitta, please”, ha  coperto 99 tronchi d’albero; Nei Paesi Bassi, le “Knitted Landscape” hanno coperto di rose a maglia le strade cittadine dissestate, oppure i nidi di uccelli abbandonati su vecchie grondaie; A Stoccolma invece, il gruppo “Masquerade” copre i segnali stradali e i cartelloni pubblicitari con colorati lavori a maglia.

Ed è così che le città si ritrovano vestite da pezzi di cotone colorati, interi gomitoli che avvolgono qualunque oggetto  si trova nelle strade, dagli alberi alle auto,dai semafori alle, statue, di tutto di più.

fonte: MostreMusei