In occasione della mostra allestita presso l'Osteria delle Porte Serrate, Maria Livia Brunelli, critica d'arte e direttrice della MLB home gallery, presenta Alessio Bolognesi, il geniale creatore di Sfiggy, il personaggio protagonista delle opere esposte. |
Bianco,
segnato da cicatrici, cattivo ed efferato omicida, si fa giustizia dei cartoni
animati degli anni ’80 e ’90, ponendo loro fine e disilludendo chi è cresciuto
nella convinzione che la loro purezza sarebbe rimasta immutata.
Sfiggy non si ferma e deride con sprezzo
ed irriverenza i grandi maestri della Pop Art, la corrente artistica alla quale
Bolognesi si ispira.
L’artista
cita chiaramente il prodotto ed il maestro beffeggiato senza pudore: il
processo di massificazione dei beni materiali –caro ad Andy Warhol– evolve di
significato. Sfiggy diviene parte
integrante della citazione: non abbiamo più non più due elementi distinti (cioè
l’autore dell’opera e l’oggetto scelto ed estrapolato dal suo contesto), ma il
bene materiale, il maestro e Sfiggy.
Questa
originale operazione ci ricorda senza dubbio La Gioconda coi baffi del rivoluzionario Duchamp.Molteplici
e intriganti sono stati gli approcci dell’artista e con differenti medium sono
stati affrontati vicendevolmente, per rendere Sfiggy sempre più reale,
unico e noto. Perché “la fama non ha prezzo” – avrebbe probabilmente esordito
Andy Warhol.
Parole di: Beatrice Giovannoni
Parole di: Beatrice Giovannoni