lunedì 13 maggio 2013

Wu Ming racconta Blu. #OccupyMordor




Grazie a Mr. Fijodor e agli amici dell'associazione Il Cerchio e Le Gocce per la cortesia!

Per molti versi Bologna è un campo di battaglia e Blu è riuscito a rappresentarlo lasciandosi ispirare proprio dall’immaginario tolkieniano. L’artista elabora un intricatissimo dipinto ispirato al Signore degli Anelli, più precisamente alla battaglia finale, si vede quindi l’Occhio di Sauron sopra la grande torre degli Asinelli e a cascata una serie infinita di uomini e personaggi.
Nel video una dettagliata descrizione del muro di Blu a Bologna, raccontata da un membro dei Wu Ming.
Wu Ming (per esteso: Wu Ming Foundation) è un collettivo di scrittori provenienti dalla sezione bolognese del Luther Blissett Project (1994-1999), divenuto celebre con il romanzo Q.
A differenza dello pseudonimo aperto “Luther Blissett”, “Wu Ming” indica un preciso nucleo di persone, attivo e presente sulle scene culturali dal gennaio del 2000. Il gruppo è autore di numerosi romanzi, tradotti e pubblicati in molti paesi, autodefinitesi parte del corpus (o “nebulosa”) del New Italian Epic.


Il fatto che il gruppo si chiami “Senza nome” ha spesso generato equivoci sul presunto anonimato dei suoi membri, i cui nomi anagrafici sono invece noti e riportati anche sul sito ufficiale.
Dal 2000 alla primavera del 2008, la formazione ha compreso:
  • Roberto Bui (Wu Ming 1)
  • Giovanni Cattabriga (Wu Ming 2)
  • Luca Di Meo (Wu Ming 3)
  • Federico Guglielmi (Wu Ming 4)
  • Riccardo Pedrini (Wu Ming 5).

Il 16 settembre 2008 il gruppo ha annunciato l’uscita di Luca di Meo dal collettivo, avvenuta nella primavera precedente[3]. Ciascuno dei quattro membri ha un nome d’arte individuale, una produzione “solista” e una “voce” autoriale autonoma, riconoscibile dai lettori.
In cinese mandarino “wu ming” significa “senza nome” (caratteri tradizionali: 無名; caratteri semplificati: 无名; pinyin: wú míng) oppure “cinque nomi” (cinese: 五名; pinyin: wǔ míng), a seconda di come viene pronunciata la prima sillaba. Il nome d’arte è inteso tanto come tributo alla dissidenza (“Wu Ming” è un modo di firmarsi frequente presso i cittadini cinesi che chiedono democrazia e libertà di parola) quanto come rifiuto dei meccanismi che trasformano lo scrittore in divo.
A questa scelta si lega anche la particolare posizione degli autori in ordine al diritto d’autore: tutte le opere di Wu Ming sono infatti pubblicate sotto licenza Creative Commons e dal sito ufficiale del gruppo è possibile scaricare i testi integrali, per i quali è consentita una riproduzione (totale o parziale) in qualunque formato, tranne che per scopi commerciali.