Da writer fuorilegge braccato dalle forze dell’ordine ad artista
invitato in pompa magna in questura per abbellire l’ufficio delle
volanti della polizia. Il writer genovese Christian Blef, anni fa,
quando venne fermato in piena notte dai poliziotti perché disegnava le
sue opere sui vagoni dei treni nei parchi periferici delle ferrovie non
avrebbe mai immaginato che nello stesso ufficio, a distanza di pochi
anni, sarebbe tornato come illustre invitato per abbellirlo con una sua
opera da strada: un murales. La vita a volte regala sorprese e si
diverte a invertire i ruoli. Merito anche di una funzionaria della
questura, il commissario capo Veronica Bevilacqua, che, in tempi di
spending review, ha pensato bene che un murales poteva essere la
soluzione migliore per decorare lo stanzone delle volanti. Una grande
camera al pianterreno, la terra di nessuno dove vengono portate le
persone arrestate o anche solo da identificare: un purgatorio che può
spalancare le porte dell’inferno (le guardine) o del paradiso (il
ritorno alla libertà). Grazie a Blef da alcuni mesi quel camerone è
abbellito da una grande testa pantera che ruggisce, il simbolo delle
volanti, tinteggiato con i colori d’istituto della polizia, il bianco e
l’azzurro.
L’idea del murales, un tocco di colore in uffici grigi e impersonali, non poteva che essere di un funzionario di polizia donna, appunto l’avellinese Veronica Bevilacqua, commissario capo da appena un anno nella questura di Genova. La scelta di puntare su Blef invece è arrivata dagli agenti, che si sono ricordati di quel writer genovese famoso in tutto il mondo in cui erano incocciati più volte durante i controlli notturni nei parchi delle ferrovie, anche ai “Giardini di Plastica” di via d’Annunzio, crocevia di artisti da strada ora diventato la palestra personale del writer che l’ha ottenuta in concessione dal Comune di Genova: «Perché non far colorare la parete della sala delle volanti? Mi sembrava un bel modo per dare un senso di appartenenza all’ufficio e agli agenti che ci lavorano - spiega il commissario Bevilacqua - Un modo anche per sottolineare le grandi difficoltà e l’importanza del ruolo dei poliziotti a cui spetta il compito di dare la prima risposta alle istanze dei cittadini. Si parla sempre della squadra mobile o della digos come sezioni d’élite della polizia, dimenticando la vitale importanza che rivestono le volanti».
Una passione, quella del giovane commissario capo per il suo ufficio, nata in strada, al fianco dei colleghi: «Ho trovato grande professionalità e umanità. Agenti in grado di trattare con la stessa delicatezza e dignità con la vecchietta vittima di uno scippo e il delinquente arrestato per rapina», racconta la Bevilacqua. La funzionaria svela anche perché ha pensato a un writer invece che a un tradizionale maxi poster o quadro: «Il murales è da strada, proprio come gli agenti delle volanti».
L’idea del murales, un tocco di colore in uffici grigi e impersonali, non poteva che essere di un funzionario di polizia donna, appunto l’avellinese Veronica Bevilacqua, commissario capo da appena un anno nella questura di Genova. La scelta di puntare su Blef invece è arrivata dagli agenti, che si sono ricordati di quel writer genovese famoso in tutto il mondo in cui erano incocciati più volte durante i controlli notturni nei parchi delle ferrovie, anche ai “Giardini di Plastica” di via d’Annunzio, crocevia di artisti da strada ora diventato la palestra personale del writer che l’ha ottenuta in concessione dal Comune di Genova: «Perché non far colorare la parete della sala delle volanti? Mi sembrava un bel modo per dare un senso di appartenenza all’ufficio e agli agenti che ci lavorano - spiega il commissario Bevilacqua - Un modo anche per sottolineare le grandi difficoltà e l’importanza del ruolo dei poliziotti a cui spetta il compito di dare la prima risposta alle istanze dei cittadini. Si parla sempre della squadra mobile o della digos come sezioni d’élite della polizia, dimenticando la vitale importanza che rivestono le volanti».
Una passione, quella del giovane commissario capo per il suo ufficio, nata in strada, al fianco dei colleghi: «Ho trovato grande professionalità e umanità. Agenti in grado di trattare con la stessa delicatezza e dignità con la vecchietta vittima di uno scippo e il delinquente arrestato per rapina», racconta la Bevilacqua. La funzionaria svela anche perché ha pensato a un writer invece che a un tradizionale maxi poster o quadro: «Il murales è da strada, proprio come gli agenti delle volanti».
fonte: Corriere Mercantile