fonte: Repubblica
Il fenomeno dei writers che coprono letteralmente intere citta' di tag,
scarabocchi, scritte e disegni, "sembra indicare da un lato
manifestazione di liberta', ma dall'altro l'espressione di atti di
sopraffazione, violenti e distruttivi che obbedisce a una coazione a
ripetere degli impulsi. Molti giovani agiscono spesso in maniera
impulsivo-compulsiva e sviluppano una dipendenza patologica al pari di
altre compulsioni, il cui meccanismo di eccitazione assomiglia a quello
del gioco d'azzardo, della cleptomania, della piromania, dello shopping
compulsivo e altri comportamenti psicopatologici ipomaniacali". E'
questa, in sintesi, l'analisi delle basi psicodinamiche che spingono i
writers all'azione e che sono illustrate nel libro di Roberto Pani,
professore di psicologia clinica dell'Universita' di Bologna,
intitolato, 'Dal graffito artistico al graffito vandalico,
pscicodinamica di una nuova tendenza compulsiva'. Nel libro vengono presentati i risultati di uno
studio condotto a livello nazionale con un campione di preadolescenti e
adolescenti inclini al "graffitismo sporco" o "da bomboletta facile"
cosi' come gli autori lo hanno denominato. I dati evidenziano la
presenza in tali giovani di uno spiccato tratto eccitatorio-compulsivo e
modalita' legate al bisogno urgente di gratificazione immediata in
opposizione al senso di vuoto, di noia, alla solitudine, alla mancanza
di riferimenti interiori.
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