Inaugura oggi la mostra personale dell'artista Ryts Monet che si terrà dall'8 Febbraio al 2 Marzo presso la galleria Coexist a Tokio con il supporto dell'Istituto Italiano di Cultura e del Tokio Wonder Site.
Il progetto, dal titolo Sisters e introdotto da un testo di Beatrice Forchini, prende spunto da una delle opere presenti nata dal viaggio che l'artista ha compiuto l'anno scorso da Venezia a Tokio.
Noi di Street Art Attack avevamo già intervistato l'artista in occasione di Orient Express (vedi qui ), dove ci aveva dato numerose anticipazioni sul progetto.
Scrive Beatrice Forchini:
" Secondo
il principio fisico dell’entropia, ogni sistema, tra cui l’universo stesso,
procede da stati ordinati verso un disordine crescente ed è soggetto ad una
costante dispersione dell’energia. La tensione tra ordine e caos, conservazione
e disgregazione, atto e potenza attraversa le opere in mostra, che oscillano
tra la concretezza del dato visivo e formale e la precarietà della condizione
umana che esse proiettano. La figura della Statua della Libertà, sempre la
stessa e sempre diversa, impressa con la trielina in una serie di stampe,
sembra sgretolarsi davanti agli occhi di chi osserva, quasi il processo chimico
che l’ha generata stesse agendo al contrario, cancellando l’immagine.
Ugualmente si sgretola il mondo che le opere proiettano. In un sistema che tende
al caos, che è cominciato senza l’uomo e finirà senza di lui, resteranno, forse,
poche tracce del suo a volte effimero a volte violento passaggio. L’artista rielabora
queste e altre riflessioni, muovendosi in uno spazio a metà tra documentazione
e fiction, reale e immaginario. All’interno della mostra ogni figura potrebbe
essere vista come reperto di un museo archeologico del futuro o sintomo del
nostro tempo, effige di una divinità in attesa di venerazione o superstite di
uno scenario post-apocalittico da film di fantascienza. Da un lato, tra le
opere in mostra si insinua la consapevolezza che le creazioni dell’uomo,
secondo un processo entropico, saranno assorbite nel disordine dopo la sua
scomparsa dalla Terra. Dall’altro, non si smette di interrogarsi su simboli,
istituzioni e religioni attraverso cui lo spirito umano cerca in continuazione
di dare un senso e un’organizzazione all’universo, nonostante esso tenda
meccanicamente al caos."
Ryts Monet, The Magic Piper of Ishinomaki, still da video, 2014 |
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