Se nella prima parte del recap su Memorie Urbane street art
Festival abbiamo parlato approfonditamente del progetto, andiamo a scoprire
adesso che cosa è stato realizzato fino ad ora e soprattutto da chi, perché per
l’edizione 2014, il Festival sta regalando davvero delle belle sorprese. La
maggior parte degli artisti invitati, infatti sono stranieri e più della metà
di questi non ha mai dipinto in Italia. La scelta, come spiega il curatore, è
diretta su varie forme di linguaggio, anche nuove rispetto ai festival
esistenti sul territorio italiano. “L’idea
era quella di portare dei linguaggi nuovi sul territorio e farli conoscere
all’Italia e nelle mie località, cercando anche di creare un pubblico esterno
che possa fruire di un museo a cielo aperto con opere di artisti internazionali
nuovi e mai visti in Italia. E questo è possibile anche grazie al coinvolgimento
delle altre quattro città, oltre Gaeta e Terracina, che quest’anno hanno
aderito al progetto”, moltiplicando in questo modo le superfici su cui
intervenire. Gli artisti sono scelti principalmente in base ai muri che vengono
dati a disposizione, e sempre in accordo con il territorio locale e in dialogo
con il parere degli abitanti che lo vivono.
La prima settimana di interventi vediamo protagonisti tre
artisti spagnoli per la prima volta in Italia, che realizzano sia interventi
individuali che collettivi come quello a Terracina tra David De la Mano, illustratore
e urban artist spagnolo, e l’urban artist Pablo
Herrero, una composizione davvero spettacolare in cui le monocromatiche
creature umanoidi, dalla silhouette che ricorda le radici di piante, del primo artista,
si intrecciano compostamente seguendo un andamento costante e verticale, fino a
tessere un’unica grande forma, e a diventare l’anima degli alberi di Herrero, i
cui rami per contrasto si intrecciamo nel caos naturale della vita. Sempre a
Terracina il lavoro di Herrero, basato soprattutto sulla stilizzazione della
forma albero, si esplica al meglio nella composizione creata dalle silhouette
arboree seguono sempre un determinato andamento in accordo con l’uso bicromo
del nero con altri colori come il bianco, il verde e il rosso. Questa
determinata costruzione compositiva di forme arboree sembra trovare nuova linfa
e slancio espressivo nella realizzazione del fantastico murales a Gaeta in
collaborazione con E1000, il terzo
street artist spagnolo ospite del Festival, il cui lavoro gioca su di un
ricercato uso delle cromie per restituire allo spettatore una visione illusoria
della realtà dipinta.
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David De La Mano, Pablo Herrero, Badino, Ph: Arianna Barone |
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David De La Mano, Pablo Herrero, Badino, Ph: Arianna Barone |
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©blindeyefactory, Herrero&E1000, Gaeta |
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04 ©blindeyefactory, Herrero&E1000, Gaeta |
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E1000, Terracina, Ph: Arianna Barone |
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E1000, Terracina, Ph: Arianna Barone |
Come per i primi tre anche per il quarto artista, ospite
nella seconda settimana di lavori, è la prima volta in Italia, sto parlando
dello street artist norvegese Martin
Whatson, che ha portato sui muri di Fondi, Latina, Terracina, Gaeta e chi
più ne ha più ne metta, alcuni dei suoi inconfondibili soggetti realizzati con
un uso realistico dello stancil in b/n e successivamente rimaneggiati con
un’esplosiva sovrapposizione di segni e macchie colorati, arricchendo e
approfondendo in modo peculiare una delle tecniche espressive proprie della
street art.
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Martin Whatson, Borgo Hermada, Ph: Arianna Barone |
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Martin Whatson, Borgo Hermada, Ph: Arianna Barone |
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©blindeyefactory, Whatson, Gaeta |
Nello stesso periodo arriva e interviene anche Ernest Zacharevic, giovane street
artist lituano ad oggi operante per le strade di Penang in Malasia, che si
distingue per la commistione di oggetti tratti dal quotidiano realmente
coinvolti nella composizione dei soggetti dei suoi murales, dall’aria giocosa e
spensierata, tratti dalla realtà quotidiana che lo circonda affrontandone le
tematiche proprie della società e della cultura in cui interviene, in ciò
esemplare è “Toy Mafia”, il murales
realizzato a Gaeta con due bambini dai tratti orientali che giocano con pistole
ad acqua.
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Ernest Zacharevic, Gaeta, Ph: Flavia Fiengo |
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Ernest Zacharevic, Gaeta, Ph: Flavia Fiengo |
Tra la seconda e terza settimana vediamo arrivare anche Etnik, ad oggi uno dei migliori
interpreti italiani del post-graffiti a livello internazionale, che porta i
suoi agglomerati urbani sulle pareti di Fondi e Latina. Due grandi murate, in
accordo con le tematiche da lui affrontate in questi ultimi anni. Nel primo
intervento, “Bonsai”, la natura in
lotta con il cemento, in cui l’uomo è imprigionato, tenta di ristabilire il
proprio equilibrio, riflettendo sul rapporto antitetico tra i due elementi;
mentre il secondo, “Meltin Pot”, è un
omaggio al viaggio e al viaggiare che arricchisce di conoscenza e
consapevolezza ognuno di noi, favorendo sempre più l’integrazione sociale.
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©blindeyefactory, Etnik, fondi |
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©blindeyefactory, Etnik, Fondi |
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Etnik, Latina, Ph: Arianna Barone |
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Etnik, Latina, Ph: Arianna Barone |
Proprio quando Etnik termina il suo lavoro a Fondi e
prosegue alla volta di Latina, subito a dargli il cambio arriva Millo, street artist italiano che
realizza una bellissima parete nel cuore del paese. Su due registri compositivi
sviluppa la personale visione di quella che potrebbe essere la città moderna.
Uno scorcio panoramico a volo d’uccello su di una distesa infinita di palazzi
attorno a cui le strade si snodano in una rete di sopraelevate lasciando così
molto più spazio al verde di prati e alberi. Questo primo registro fa da sfondo
e sostegno a colui che vive la metropoli e vi interagisce, l’uomo. Quando vedo
le sue opere mi viene in mente questa frase “la città a misura d’uomo” e mi
domando è forse questo rapporto che vuole esprimere?
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Millo, Fondi, Ph: Arianna Barone |
Consolidato ormai il rapporto tra Memorie Urbane e Alice Pasquini, illustratrice e street
artist italiana che nel 2013, oltre a un muro a Gaeta, realizza un lunghissimo
pannello per la collezione permanente della Pinacoteca Comunale Giovanni da
Gaeta; la vediamo intervenire nella quarta settimana di lavori di questa
edizione del Festival a Terracina, a cui dona un bellissimo saggio realizzato a
spray in cui protagonisti sono i volti di due donne che si confrontano davanti
a una mela verde, il tutto informato dall’inconfondibile gamma cromatica e il
peculiare uso di toni caldi in contrapposizione con toni freddi.
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Alice Pasquini, Borgo Hermada, Ph: Arianna_Barone |
Un’altra new entry del Festival è lo street artist
portoghese Eime, attivo da oltre
dieci anni sui muri delle città su cui ad oggi opera con la tecnica dello
stancil in b/n realizzando ritratti di sconosciuti dal forte realismo dallo
sguardo frontale assunto dai volti, realizzati con fantastica precisione nei
dettagli descrittivi, in cui combina elementi pittorico-astratti colorati di
forte contrasto, come i murales realizzati pochi giorni fa a Gaeta,
“Emozionata” e Terracina, “Con Solo”.
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Eime, Terracina, Ph: Arianna Barone |
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Eime, Terracina, Ph: Arianna Barone |
Fa ritorno a Memorie Urbane, dopo la sua prima
partecipazione nel 2012, Agostino
Iacurci, giovane illustratore e street artist italiano, apprezzato ormai a
livello internazionale per la sua peculiare sintesi compositiva di essenziali
forme semplici definite da campiture cromatiche precise e nette, in cui non c’è
spazio a qualsiasi tipo di sfumatura, attraverso cui racconta l’ironia di
personaggi calati in un’atmosfera sospesa, come in “Homus Paleolicus”, murales realizzato ad Arce.
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Agostino Iacurci, Arce, Ph: Dante Corsetti |
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Agostino Iacurci, Arce, Ph: Dante Corsetti |
Anche la bella collaborazione con la street artist
argentina, di istanza a Valencia (Spagna), Hyuro
va consolidandosi, infatti lo scorso 2013 non solo la vede alla seconda
edizione del Festival ma anche attiva su due muri, a Formia e Terracina, per
l’evento del 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne; e per questa edizione l’artista la vediamo all’opera
nella sesta settimana di lavori a Gaeta e a Terracina con due murales dedicati
come sempre alla condizione della donna in Argentina, e non solo, denunciandone
le forme di oppressione sociali in cui è costretta a vivere, attraverso la
rappresentazione della stessa remissivamente intenta nelle consuete faccende
domestiche.
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©blindeyefactory, Hyuro, Gaeta |
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Hyuro, Gaeta, Ph: Flavia Fiengo |
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©blindeyefactory, Hyuro, Gaeta |
Passiamo ora all’artista francese Seth, anche lui per la prima volta in Italia con all’attivo un gran
numero di muri in giro per il mondo, due libri e un documentario. Per Memorie
Urbane ispirato dal contesto culturale di Gaeta, realizza col suo stile
inconfondibile un murales davvero suggestivo nel dialogo che va a instaurare
con il paesaggio rurale che lo ospita, i cui protagonisti sono come sempre i
bambini come immersi in un limbo di pace e dall’atmosfera surreale.
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©blindeyefactory, Seth, Gaeta |
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©blindeyefactory, Seth, Gaeta |
Ardita scomposizione dei volumi e sintesi geometrica, il
tutto coordinato da una palette di colori ricercata e brillante, sono gli
ingredienti che invece caratterizzano i personaggi rappresentati nelle opere
murali come quella realizzata a Terracina, “Genitori premurosi”, dall’illustratore
e muralista russo, Alexey Luka portato
per la prima volta in Italia grazie all’invito del Festival.
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Alexey Luka, Terracina, Ph: Arianna Barone |
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Alexey Luka, Terracina, Ph: Arianna Barone |
Orgoglio di questa terza edizione sono le partecipazioni
degli artisti polacchi, Natalia Rak con
l’opera “Explore Nature!”, realizzata a Terracina, in cui come sempre
protagonista è la figura di una bambina stavolta intenta ad esplorare la natura
intorno a lei, munita di una lente d’ingrandimento; e gli street artist della
ormai famosa e stimata Etam Cru, presentandosi
per la prima volta in Italia con un bella parete, terminata a Gaeta proprio
nella settimana appena passata, una squisita rappresentazione, in pieno stile
etam, coi riferimenti alla dimensione ludica e fanciullesca; una tematica
questa che torna spesso nei loro lavori, risolta sempre con un peculiare gusto
illustrativo.
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Natalia Rak, Terracina, Ph: Arianna Barone |
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Natalia Rak, Terracina, Ph: Arianna Barone |
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Etam Cru, Gaeta, Ph: Flavia Fiengo |
Adesso non rimane altro che aspettare di vedere all’opera i
prossimi artisti che si daranno il cambio sulle pareti di Latina, Gaeta e
Terracina: lo street artist francese Nelio,
proveniente dal mondo dei graffiti della scena australiana, dallo stile
geometrico astratto giocato tutto su gamme cromatiche accese e loro
sfumature; il poster artist francese Levalet, famoso per i suoi paste up di scene di vita contemporanea
o del primo dopoguerra attraverso cui attua una provocatoria denuncia sociale;
la street artist e illustratrice italiana MP5,
alla sua seconda partecipazione al festival, che regalerà a Gaeta un’altra
delle sue magnifiche opere su muro; lo stancil artist norvegese Strok, che con l’introduzione
dell’ombra nelle sue figure bidimensionali, realizzate con precisione
realistica dello stancil in bianco e nero, apre dei nuovi spazi visti
dall’alto; ed infine a Luglio con lo spagnolo Borondo, ormai famoso per le sue tetre composizioni figurative.
Foto di copertina: Natalia Rak, Terracina, Ph: Arianna Barone
Report di Alessandra Ioalè
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