Ho
avuto il piacere di intervistare le quattro protagoniste della mostra Stanze. Reinventing Renaissance Rooms,
che ha inaugurato il 17 febbraio alla Temple University a Roma e che durerà
fino al 5 marzo. Ho posto diverse domande a Jessica Stewart, storica dell' arte
e autrice di Rome photoblog, curatrice di questa mostra; mentre alle artiste ne
ho indirizzata una in particolare per la realizzazione del loro progetto, che
troverete di seguito.
Gloria: Raccontaci come e
quando è nata l' idea di questo progetto?
Jessica: Quando la direttrice
della galleria, Shara Wasserman, mi ha chiesto di curare una mostra di street
art ho guardato lo spazio per capire che tipo di mostra fare. Il palazzo in sè non e' del rinascimento, ma
la forma e le tre stanze a disposizione, in congiunzione col fatto che ho
studio l'arte rinascimentale, mi hanno dato l'idea di unire arte classica con
arte contemporanea.
G: In questo progetto
hai deciso di portare la street art in una struttura nuova ed insolita, le
stanze rinascimentali della Temple University Gallery di Roma, situata nel
contesto Villa Caproni, che vede protagoniste tre artiste di grande importanza
e rilievo della scena attuale: Alice Pasquini, Gio Pistone e Pax Paloscia. Come
e su quali basi hai scelto le stanze?
J: Prima ho studiato le
stanze e poi ho scelto quali sarebbero state adatte al mio progetto sulla base
di sale tipicamente presenti in palazzi rinascimentale. La stanza dello studiolo e' stata immediato
nel momento in cui ho visto il tetto di legno intarsiato. Poi In base alla
funzionalita' delle stanze ho scelto gli artisti, immaginando che sarebbe stata interessante
per loro e soprattutto variando stilisticamente l' esposizione.
G: Questo progetto tra il passato rappresentato dalla struttura
architettonica del rinascimento italiano e il presente raccontato dall' arte
contemporanea e' concettualmente
stimolante, come hanno colto la sfida Alice, Gio e Pax?
J: Tutte molto
entusiaste! Ognuna ha fatto la propria
ricerca, visitando palazzi a Roma o leggendo libri per capire un po' il
simbolismo e gli elementi che volevano usare.
La cosa piu' bella e' stata
vedere contestualizzato il loro lavoro con la storia delle stanze,
tirando fuori qualcosa di proprio.
G: Ogni artista ha
contestualizzato la sua stanza con la
sua arte, Lo studiolo, la Sala delle Nozze e la Sala dell' Astrologia. Come hai
scelto la stanza da affidare alle ragazze?
J: Gio con le sue opere
di mostri fantastici mi sembrava molto adatta alla Sala di Astrologia. So che Alice e' affascinata dal collezionismo
e mi sembrava perfetto per lei giocare con diversi temi nello studiolo. L'arte di Pax e' molto intima ed essendo
figurativa, mi sembrava giusta la camera
da letto della stanza delle nozze.
G: Cosa ci raccontano
queste tre stanze e quali i loro temi?
J: Gio e' stata molto
presa dall' utilizzare l' arte come un meccanismo per dimostrare il potere
delle famiglie che abitano in questi palazzi.
Da quella ispirazione e' venuta l'idea della scacchiera, fatta in
collaborazione con Giorgio Mazzone di Rota-Lab.
Un vero gioco di potere, dove il fruitore interagiva con l' opera
durante il vernissage, come lei voleva.
I quadri sui muri sono complementari e dimostrano diversi
elementi delle stelle e zodiaco, sempre nei colori forti ed espressivi di Gio
Pistone.
Gio Pistone, stanza dell'Astrologia |
Nello
studiolo di Alice Pasquini l'artista si addentra nel mondo dei collezionisti
attraverso la creazione di microambienti all’interno di scatole di legno fatte
a mano e pannelli successivamente anticati e rivestiti con fogli di giornali antichi.
Stringendo collaborazioni con diversi artigiani, come il falegname di Brescia e
uno studio di mosaico a Udine, Alice persegue una lunga tradizione di
collaborazioni per dare vita a una visione creativa. Schizzi e sculture
delicate ci portano all'interno di questi microcosmi toccando temi come il
potere, la vanita' e l'ambizione - rilevanti dal Rinascimento fino a oggi.
Nell’estrarre temi specifici delle pubblicita' vintage che si trovano sui
giornali dal 1902 al 1960, Alice ci mostra che in fondo, passato e presente non
sono poi cosi' diversi come potrebbero sembrare.
Alice, studiolo |
La
Sala delle Nozze, è stata trasformata nella “Sala di Anna”. Con Anna, Pax
Paloscia ha voluto dare un proprietario a questo palazzo, e ci porta nel suo
mondo a osservarne i suoi momenti piu' intimi. Prendendo ispirazione dalla
ritrattistica rinascimentale classica e dalla pittura figurativa, le sue tele
ci permettono di contemplare Anna mentre si muove attraverso la vita,
catturando momenti di candida riflessione e donando un’ anima al palazzo.
Pax Paloscia, Stanza delle Nozze |
G: Cosa speri
portera' alle persone che verranno
questa esposizione collettiva?
J: Spero che la mostra porti le persone a guardare in
maniera singolare le opere e il lavoro delle artiste uscendo dal discorso
strada o galleria e valutando la loro arte di per sé.
Ho fatto un’ unica
domanda alle tre protagoniste della mostra “Stanze”: Alice Pasquini, Gio
Pistone e Pax Paloscia
Gloria: Com’è nata l' ispirazione per la vostra
stanza e cosa racconta?
Alice Pasquini: Le scatole di legno
contengono piccoli mondi interamente foderati da giornali antichi che ho
recuperato nel corso dei miei viaggi negli ultimi anni. Dentro ad ogni scatola
si svolge un racconto che parla di vita e morte, memoria, fortuna, ambizione,
viaggi, e altre tematiche senza tempo.
Per
i colori esterni delle scatole mi sono inspirata agli intarsi del soffitto di
legno a cassettoni della sala.
Il
processo successivo è stato invecchiarle come barche i cui strati di vernice
sono stati consumati da lunghi viaggi in mare.
Alice, Studiolo |
Gio Pistone: Quando Jessica Stewart mi
ha detto che la stanza su cui dovevo ragionare era quella dell'Astrologia sono
stata felicissima per la meraviglia e l'attualità del tema.
La
prima cosa che ho fatto è stato andare a vedere un po' di palazzi del periodo
Rinascimentale così da immergermi nell'atmosfera. Ad esempio Villa Farnesina a
Roma, fatta costruire da principe Chigi, ha al suo interno affreschi di
Raffaello Sanzio e della sua scuola proprio per la suddetta Stanza
dell'astrologia. Questa era un tempo adibita a luogo pubblico del palazzo,
luogo di ricevimenti e proprio per questo il principe se l'era fatta affrescare
non con le solite raffigurazioni delle stagioni e delle costellazioni come in
altri posti che ho potuto ammirare, ma sul soffitto aveva fatto affrescare il
suo tema natale!
A
parte lo stupore da parte mia di una così grande spocchia (d’altronde cosa ci
si aspetta da un Principe se non la ridondanza), devo dire che mi ha fatto
riflettere sul fatto che chiunque abbia potere, a seconda di come lo indossi,
comunque è ossessionato dal renderlo quantomeno naturale, anzi no Celestiale e
predestinato, Sacro!
Invece
è tutto il contrario, chi ha potere ed era nobile a quel tempo non era stato
chiamato da Dio a comandare i popoli ma i suoi avi e forse anche lui in persona
avevano combattuto e combatteva ancora per difendere tutto ciò che avevano
“rubato” agli altri.
Insomma
ho intavolato questa guerra simulata, gli scacchi (ideati da Giorgio Mazzone
Rota-Lab): un gioco di potere in cui i ruoli sono bene definiti.
Si
giocava questa partita per il potere sotto ad un cielo ricco di costellazioni
inventate dall'uomo tanto da abbinarle a se stesso ed alle parti del suo corpo.
La
Raffigurazione era similare ad un altare sacro rinascimentale dove al centro
c'era l'uomo come misura di tutto, la perfezione tra gli esseri viventi, un
semidio in pratica.
A
parere mio, invece, non è altro che il più debole e stupido bambino che ha
capito meno riguardo al proprio pianeta ed a se stesso di qualsiasi altra forma
di vita esistente.
La
mia installazione era accompagnata da un mapping e da un soundtrack ideato dai
geni di StudioAira e farcito da un piccolo scritto di William Shakespeare
tratto dall'Amleto.
Gio Pistone, Stanza dell'Astrologia |
Pax Paloscia: La mia istallazione
racconta di questa ragazza, Anna, in diversi istanti della sua vita, "Anna
arriva", "Anna pensa" " Anna con il mio
maglione". Volevo ricreare un
ambiente intimo che raccontasse di questa ragazza senza svelarne troppi
dettagli. Ho preso spunto dai ritratti rinascimentali e dalla fierezza, dalle
posizioni e dagli elementi simbolici che, pero', sono rivisti in chiave
moderna. Questi ritratti vengono intervallati da quelli di "Anna",
personaggio immaginario a cui vengono intervallati alcuni pezzi come
"Quino vola", la cui posizione sospesa che scorre verso di noi
potrebbe ricordare la prospettiva del Cristo del Mantegna.
Pax Paloscia, Stanza delle Nozze
Intervista di Gloria Viggiani
Foto Copertina: Pax Paloscia
All Pictures Courtesy: Giorgio Benni e le artiste
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