THE HEART AS MAP di Maria Carmela Milano
a cura di Christian Omodeo
dal 27 settembre al 23 ottobre 2010
@ Palladium Università RomaTre
Piazza Bartolomeo Romano, Garbatella, Roma
Vernissage Lunedi 27 settembre 2010 18h00
Apertura della stagione espositiva 2010/2011: OVERSIZE a cura di NUfactory
Djset dei Cobram Party Boys (www.cobrampartyboys.com)
Knit Cafe a cura di Pippicalzelunghe (www.ppcalzelunghe.it)
Inaugurazione Dumpster Shop
OVERSIZE è il termine con cui in lingua inglese si definisce qualcosa di molto grande, straordinario, fuori dal comune. La stagione espositiva 2010-2011 di NUfactory al Palladium Università Roma Tre proporrà una selezione rappresentativa dei nomi più interessanti della scena artistica romana e offrirà una programmazione diversificata per forme (fotografia, pittura, graphic design, street art, arti installative) ma lineare nell’esposizione invitando tutti gli artisti a cimentarsi in un un’opera fuori formato (3x4mt).
Da settembre a giugno 7 mostre personali ed una collettiva allestiranno gli spazi rinnovati del foyer del teatro. I vernissage saranno effettuati di lunedì, a partire dalle 18.00. Live acustici, dj-set, workshop e performance artistiche accompagneranno di volta volta l’apertura delle esposizioni. L’apertura della stagione 2009-2010 vedrà anche l'inaugurazione di un cornershop frutto della collaborazione tra NUfactory, la Fondazione Romaeuropa e Dumpster dove sarà possibile trovare serigrafie, T-shirt, gadget e cataloghi degli artisti coinvolti. Il primo appuntamento, previsto per il 27 settembre 2010, è affidato all’arte di Maria
Carmela Milano: The Heart as a Map è il titolo della sua esposizione che si affida a tessuti intrecciati per riprodurre parti del corpo umano, l’elemento centrale della sua ricerca artistica. A seguire, nei prossimi mesi, le illustrazioni e i video di Jonathan Ted Pannaciò e ‘Slaves’ la mostra collettiva curata da Lori Adragna sulle schiavitù moderne.
THE HEART AS MAP di Maria Carmela Milano (dal testo critico di Christian Omodeo) Le opere di Maria Carmela Milano rappresentano delle parti del corpo umano, degli organi, dei lembi di pelle. Ne imitano determinati rumori, come quello di un battito cardiaco o quello di un respiro. Le sue opere, però, sono fatte di lana, di feltro, di cotone e sono cucite a mano coi ferri o all’uncinetto. Messe una accanto all’altra,
rappresentano il suo sguardo sul mondo nel quale viviamo e su quelle logiche che regolano le nostre vite. Maria Carmela Milano sa che l’essere umano considera i tessuti come una seconda pelle e con la scelta di questo tipo di materiali dà vita ad un gioco di rimandi. Quello che per lo spettatore è a prima vista un ammasso di lana cucita, diventa per lei una metafora del corpo umano, una seconda pelle che diventa pelle vera. D’altronde, in italiano, è la parola tessuto stessa ad essere ambigua, perché può indicare una stoffa qualsiasi, ma anche tessuti organici, tessuti ossei, tessuti cutanei. La knitting art (arte di lavorare a maglia) nasce nei knit cafè, con l’intento di importare nelle città i ritmi umani della campagna. Sferruzzare diventa un modo per riappropriarsi del proprio tempo e per combattere il ciclo vitale accellerato che le metropoli impongono a chi le vive. La decisione di accogliere Pippicalzelunghe ed invitare gli spettatori a lavorare a maglia o all’uncinetto in occasione dell’inaugurazione nasce quindi dal desiderio di condividere il processo creativo di Maria Carmela Milano e di spiegarne le motivazioni più intime più coi ferri che con le parole.
Maria Carmela Milano, è un artista interdisciplinare laureata all’Accademia di Belle arti di Roma. La passione per la lavorazione del metallo la porta prima al laboratorio di Ferruccio Maierna dove inizia a lavorare il ferro costruendo sculture meccaniche autonome, successivamente alla Scuola di Incisione San Giacomo Di Roma dove si specializza come incisore e stampatore. Da sempre affascinata dal lavoro sul proprio corpo e sulle infinite possibilità di interazione attraverso esso, canalizza la sua ricerca attraverso differenti modalità espressive, dalla fotografia all’incisione, dalla body art alle installazioni meccaniche. Nel 2001 fonda, insieme ad altri artisti e performers il collettivo Santasangre, compagnia di teatro sperimentale di fama internazionale, con la quale è tutt’ora attiva. Nella ricerca artistica di Maria Carmela il corpo ha un ruolo fondamentale. L’artista definisce il corpo: ‘artefice di tutti quei processi di comunicazione e connessione con il mondo esterno.’ “E’ attraverso il mio corpo,” dice l’artista “la sua pelle, le sue emozioni, la sua memoria, i suoi abiti che l’intimo diventa materiale condivisibile e osservabile.” Attraverso l’uso di diversi linguaggi Maria Carmela propone situazioni incui il corpo si racconta nella sua piu’ intima natura libero da qualsiasi sovrastruttura.
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