Quotidianità dei Segni Rupestri rappresenta il secondo
capitolo del progetto Declinazioni di Comunità ideato e curato da
Emanuele Rinaldo Meschini nell'ambito del Progetto Torno subito promosso
dalla Regione Lazio. Declinazioni di Comunità è un programma di arte
contemporanea diviso in tre mostre tese ad analizzare il rapporto tra
artista e comunità in relazione alle collezioni etnografiche e
preistoriche del Museo Luigi Pigorini.
La mostra Quotidianità
dei Segni Rupestri, da ieri fino al 30 maggio al Museo Pigorini di Roma, curata
da Emanuele Rinaldo Meschini e Alessandra Serges, rappresenta un
dialogo tra le istanze della Street Art, attraverso i due artisti Hitnes
(Roma, 1982) e Il Baro (Paolo Baraldi, Bergamo, 1977),
e quelle dei segni dell'arte rupestre preistorica e protostorica
attraverso due siti d'importanza mondiale quali il Tadrart Acacus in
Libia, (VII-I millennio a.C.) e la Valle Camonica in Italia (Brescia,
V-I millennio a.C.). Il dialogo deriva in particolare dall'esigenza di
problematizzare l'attuale concetto di Street Art nelle sue derive più
galleristiche ed autoreferenziali, cercando pertanto di ristabilire un
contatto con le forme primitive di comunicazione comunitaria. Sia
l'Acacus che la Valle Camonica, nell'unicità delle loro
rappresentazioni, mettono in luce un concetto di pre-comunicazione
“pubblica” attraverso la quale scrivere una prima narrazione identitaria
nella quale i differenti piani si uniscono in un solo racconto e
vocabolario visivo.
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