venerdì 23 ottobre 2015

IN GOLD WE TRUST @ Torino

 Whitelight Art Gallery sarà presente all'edizione #staygold di The Others Fair con gli artisti Danilo Torre e Ian Woodard per il progetto ideato e curato da Martina Cavallarin "In Gold we trust" .
Vi aspettiamo alla Cella B19, primo piano.

info e biglietti
www.whitelightart.it
info@whitelightart.it
+ 39 334 1499233

orari The Ohers 2015
5 Novembre ore 21.00 – 1.00 | Opening party
6 – 7 Novembre ore 17.00 – 1.00 | The Others show
8 Novembre ore 12.00 – 22.00 | The Others show
Ex Carcere Le Nuove. Via Paolo Borsellino, 3. Torino

In Gold we trust

Danilo Torre - Ian Woodard

Progetto ideato e curato da Martina Cavallarin
The Others - Stay Gold 2015

In Gold we trust è un progetto, calibrato per la Fiera The Others, che prevede l’esecuzione di un piano di lavoro, ideato e curato da Martina Cavallarin e interpretato da due giovani artisti internazionali, il britannico Ian Woodard e l’italiano Danilo Torre. Si tratta di un dialogo strutturato attraverso differenti media linguistici, le fusioni in bronzo e alluminio, disegni e dipinti su fondo oro di Ian Woodard e i lavori video di Danilo Torre. Si tratta di un’esperienza d’immersione nel tema del progetto che parte dal concetto della suggestione transeunte positiva e propositiva dello stay gold, atteggiamento anticonformista e non omologato rivolto ai modi e ai comportamenti in cui transitiamo nella società contemporanea. In Gold we trust è una suggestione il cui titolo prende spunto da “In God we Trust” di Danilo Torre: nella storia recente il denaro è stato la rappresentazione fisica della ricchezza aurea di ogni stato (fino agli accordi di Bretton Woods del 1944). Il valore del denaro oggi non è dato più dalla quantità di oro, ma dall’astrazione di un calcolo economico. Il denaro, anzi il “valore”, è quindi il filo conduttore della mostra. Il valore e cosa e chi attribuisce tale valore è un vero mistero. Il mercato dell’arte contemporanea come l’economia è costruita de persone ed enti che attribuiscono valore a qualcosa, spesso con percorsi così complessi che sembrano più vicini a un atto di fede che a una vera e propria valutazione oggettiva. La visione degli artisti si esplicita nei lavori profondi e densi di Ian Woodard, universi in cui si sprofonda, ci si perde, si entra e ci si relaziona. I personaggi di Woodard sono famosi anzi famigerati, individui pericolosi e conniventi provenienti dal mondo della finanza, dell’economia, della malavita organizzata, delle associazioni terroristiche, per una disamina schietta e cruda di denuncia e provocazione. Danilo Torre presenta un’installazione transmediale, composta da diversi monitor catodici che riproducono frame, sequenze frammenti di video di rapine in banca. Alcuni video sono dei “supercuts” d’immagini provenienti da classici film con rapine in banca. Il senso di In Gold we trust è quello di partire dall’indagine svolta dagli autori, per arrivare al pubblico presente, sui temi sensibili della società civile, sulle dinamiche relazionali che ci governano, sul problema che non è quello di smettere di essere ottimisti o pessimisti, ma quello di transitare nel mondo con consapevolezza e, soprattutto, quello di cercare, non aver paura di costruire uno spazio personale, individuale, privato, una zona nella quale confrontarsi e poter sperimentare attitudini e atteggiamenti, esprimersi tenendo in considerazione la libertà dell’altro ma anche in cui poter applicare la propria responsabile azione civile. In Gold we trust si pone come uno spazio di apertura del fare e del pensare nel quale singolare e plurale possano trovare le contingenze atte a innestare un più sincero e auspicabile umanesimo.

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