giovedì 14 aprile 2016

Treno travolge writer, un morto e un ferito a Milano

Non ci sono parole per spiegare il profondo cordoglio che lega tutta la comunità alla famiglia di Naryshev Svyatoslav, andato avanti quest'oggi a soli 19 anni mentre dipingeva un merci. La scena è come una famiglia, un prolungamento di quel legame di sangue che ci lega ai nostri parenti: non ti abbiamo conosciuto ma ora siamo certi di avere un angelo custode in più, perché il nostro legame non era sangue ma spray.

ANSA.it - Il writer travolto e ucciso da un treno sulla rete Milano Greco Pirelli (all'altezza di via Venezia di Sesto San Giovanni) si chiamava Svyatoslav Naryshev, era nato in Russia 19 anni fa ma era cittadino italiano e viveva con la famiglia a Sesto San Giovanni. Con lui c'era un amico italiano di 21 anni nato a Monza, il quale ha riportato una frattura alla gamba destra che i medici dell'ospedale Niguarda hanno giudicato guaribile in 25 giorni. L'incidente è avvenuto attorno alle 22 mentre i due stavano realizzando dei graffiti nella stazione, come dimostrano anche le 11 bombolette spray trovate sul posto. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni residenti di zona che hanno sentito gridare verso le 22.05. Sul caso lavorano gli agenti del commissariato di Sesto San Giovanni.

Biondo, occhi chiari, la passione per lo skate, la palestra, la street art e per il suo Paese d'origine: la Russia. È quanto si coglie dal profilo Facebook di Svyatoslav Naryshev, il ragazzo di 19 anni che ieri sera è stato travolto e ucciso da un treno sulla rete ferroviaria Milano Greco Pirelli (all'altezza di via Venezia di Sesto San Giovanni) mentre con un amico realizzava dei murales illegali. Svyatoslav era cittadino italiano ma non nascondeva il suo attaccamento alle origini come dimostrano i video del suo canale YouTube, in cui parla quasi esclusivamente in russo, salvo rispondere in perfetto italiano alle domande di qualche amico. Sul canale sono caricati quattro filmati girati in prima persona dal ragazzo, in cui racconta la giornata mentre passeggia con gli amici per le vie di Milano o mentre percorre una pista ciclabile sul suo fedele skate assieme ad altri ragazzi con cui frequentava il piazzale della stazione Centrale di Milano, da tempo diventato uno 'skate park' a cielo aperto dove esercitarsi in nuove evoluzioni. Le foto del suo profilo descrivono l'immagine di un ragazzo come tanti, amante dello sport (il windsurf, il bodybuilding, lo sci) e inserito in una comunità di ragazzi di origini ed estrazioni sociali diverse, ma uniti dalla passione comune per la cultura di strada.

Si, sei ancora qui che ci guardi dall'altra parte della strada.
Guardaci perché non ti sentiamo a te da qui da questa parte della strada.

Articolo 31, Dall'altra parte della strada

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