Tanto per rimanere sotto la Mole e non fare troppa strada ci teniamo a citare per l'ennesima volta la genialità di Opiemme. La sua urban guerrilla divenuta ormai celebre su queste pagine sta diventando sempre più argomento di discussione in una società allo sbando come la nostra, soprattutto se quei discorsi li stavi casualmente affrontando la sera prima in un'animata discussione sulla maleducazione della gente.
Giuro che è successo tutto molto per caso circa un anno e mezzo fa: si parlava fuori dalla nostra sede della maleducazione di alcuni padroni di cani che pensano che le deiezioni dei loro incolpevoli amici possano essere utili all'umanità e hanno la brillante idea di lasciarle per strada. La mattina dopo mi trovo una mail di Opiemme con delle foto proprio inerenti all'argomento e preso dalla preoccupazione comincio a vaneggiare su presunti satelliti spia o cimici infilatemi sottopelle con una cerbottana o roba del genere!
Recentemente le nostre dissertazioni si sono spostate sulla necessità di unire la poesia all'arte di strada trovando una maniera per mettere a disposizione di tutti qualche parolina di conforto nelle tristi serate invernali (idea che sinceramente mi è stata ispirata da un GENIO assoluto che ha scritto poesie sui muri di Pordenone e che personalmente non conosco ma stimo tantissimo). A noi però le semplici parole non bastano, vogliamo anche la rappresentazione in stile futurista e marinettiano! Oggi bazzico sul profilo di Opiemme e mi trovo la foto qui a sinistra. Coincidenze che ti fanno accapponare la pelle!