Esce oggi la seconda parte dell'intervista che Alessandra Ioalè, nuova collaboratrice di Street Art Attack, ha fatto all'artista Giorgio Bartocci. In esclusiva qui di seguito anche le prime anticipazioni sulla sua mostra che inaugurerà l'11 Febbraio alla Galleria Studio D'Ars di Daniele Decia.
(Per leggere la prima parte vai qui).
Alessandra: Hai
curato pochi anni fa per Dispenser Milano una serie di esposizioni dedicate a
singoli artisti rappresentanti della scena underground. Vorresti raccontarmi di
più sul progetto?
Giorgio: Ho
collaborato nel 2011 a questo progetto espositivo temporaneo curando alcune esposizioni
personali di singoli Street Artist che stimo particolarmente. L’intento era un
classico, ma sempre piacevole. Abbiamo realizzato dei Wall Painting e degli
expo, ci siamo divertiti. Hanno esposto: Luca Lattuga, El Euro, Lemeh 42,
Ufocinque, Francesco Barbieri.
A: Qual è il tuo
punto di vista sul ruolo dell'artista, o creativo come preferisci, che oggi
opera nel campo dell'arte?
G: Mi piace
continuare a vedere dipingere sulle pareti persone in tutto il mondo, tutti i
giorni grazie ai social network, blog di settore, libri, fanzine, giornali,
ovunque, è tutto esploso. Il ruolo dell’artista è però rimasto invariato, sono
aumentati i supporti nel tempo, nella storia, ed è sempre più stimolante
mettersi in gioco nella Net Generation. La diffusione dei lavori è spesso
immediata, quindi per evitare che si banalizzi il ruolo dell’artista
riducendolo ai numeri dei likes, secondo me si deve dire sì ai prodotti d’arte,
alle esposizioni di alto livello, all’arte come prodotto, come oggetto di
valore universale ma non di semplice merce.
Giorgio Bartocci_Catania 2013 |
Nell’ambito urbano le opere su pareti pubbliche aumentano il
rapporto di condivisione e facile accesso a tutti. Mi sembra che la Street Art
stia attraversando una nuova fase, questa scena sta lasciando un segno nella
storia contemporanea dell’arte. Il contatto con la tendenza ha probabilmente fatto
deragliare qualcuno, allo stesso tempo questo qualcuno ha aumentato
l’attenzione di tanti altri.
Giorgio Bartocci_Postrivoro_Faenza 2013 |
A: Hai esposto e
stai lavorando con alcune gallerie italiane importanti nell’ambito della tua
disciplina. Qual è la tua esperienza a riguardo?
G: Ho iniziato a
collaborare con D406 Gallery e Studio D’Ars. Sono felice di poter
creare ed esporre la street e l’illustrazione per dei fanatici d’arte. Sono
molto contento perché ho conosciuto gente con le palle, personaggi che sono
riusciti a spingere dei prodotti di giovani artisti come me, sconosciuti al
mercato, opere spesso complicate da posizionare. Ho avuto la fortuna di avere
un confronto non filtrato con i galleristi, sia in fase d’ideazione che nella
produzione, questo mi ha fatto capire quanto il dialogo aperto sul fenomeno sia
importante per avere maggiori stimoli creativi e sapere di appartenere ad una
cosa non ancora classificabile ma esistente.
Giorgio Bartocci_ Mixed Media, MeltinPot Gallery |
A: Ci puoi
parlare di qualche tuo prossimo progetto per questo 2014?
G: Sto
completando una produzione di disegni per una Band ma ancora non posso
parlarne. Martedì 11 Febbraio, invece, inaugurerà la mia prima personale a
Milano curata da Daniele Decia presso la Galleria Studio D’Ars dal titolo DupliCity. Sono diventato complice del
mio dualismo bipolare, infatti sto realizzando una nuova serie di opere su
diversi formati e supporti che hanno come tematica la ritrattistica di scene quotidiane
animate da soggetti, personaggi divisi tra loro, nel loro interno, da uno
scontato doppio gioco che diventa un sottofondo equilibrato, quasi armonico.
Questa serie cerca di esprimere il legame che un Urban Artist ha con l’Arte e con
gli ambienti, con le città, con i vizi di coloro che le abitano, con le
architetture sbagliate che ci circondano. Ho interpretato le fratture di
animelle collegate tra loro, come da mio modus operandi, sospese su di una
linea di tensione particolarmente sottile. Fateci un salto se siete a Milano.
Non ho altri programmi particolari per ora.
Giorgio bartocci_Mixed Media 2014 |
A: Un consiglio
d'autore.
G: Non
interrompere mai la ricerca e la sperimentazione attraverso nuovi mezzi e
supporti.
Alessandra Ioalè
L'immagine di copertina di questo articolo è: Giungla urbana, Giorgio Bartocci x 108 x Gue
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