Già nella prima parte di
quest’articolo ho affrontato il caso del Writing a Locate di Triulzi e di come
esso si sia ben integrato all’interno della cittadina e relazionato con la
comunità locale. La seconda edizione dell’Amazing Day, che anche quest’anno si
è tenuta a Locate, è
divenuta il passo successivo di quel processo di integrazione nel paese
formatosi nel tempo grazie alla presenza di diverse hall of fame. Ovviamente,
come in ogni esperienza relativa al Writing, vi sono state anche opinioni
contrastanti da parte della comunità sull’intero progetto realizzato e su alcune murate risultanti. Quest’aspetto, però, non deve essere visto come
sfavorevole rispetto a progetti di Writing legale come questo, perché il più
delle volte è parte integrante di una dinamica di integrazione ma anche di una normalizzazione della materia all’interno di una quotidianità. Quello, semmai, su
cui bisognerebbe porre sempre l’attenzione per una discussione costruttiva
sull’argomento, prendendo ad esempio in esame quest'ultimo semplicemente come caso studio,
riguarda proprio la prassi di tutelare fenomeni di Writing legale a discapito,
invece, di forme illegali che, in realtà, rispetto alla cultura di provenienza
dovrebbero essere la norma e non l’eccezione alla regola. Il più delle volte,
infatti, vi è una doppia reazione da parte delle istituzioni, che spesso cercano
di dimenticarsi che progetti di questo tipo nascono da anni di Writing illegale
il quale, successivamente, è andato ad autodeterminarsi in una naturale
evoluzione in forme anche condivise ed effettuate in spazi dati in concessione.
Swet, ph: Gloria Fiammetta Viggiani |
L’Amazing Day di quest’anno,
in ogni caso, si è caratterizzato per un’alta qualità dei pezzi risultanti, che
si sono suddivisi in maniera eterogenea fra quelli riguardanti l’utilizzo di
lettering e quelli prevalentemente di matrice figurativa, ovvero configurati
dalla realizzazione di characters, sia da parte di writers internazionali che
italiani.
Come già avevo anticipato
nella prima parte precedente, la manifestazione si è dislocata sostanzialmente
in tre pareti dislocate nella cittadina: quella dell’oratorio, quella della
palestra e quella della bocciofila.
La parete frontale della
palestra, che è divenuta sostanzialmente il muro principale della
manifestazione, anche perché al suo interno si tenevano tutti gli eventi, si è
costituita in due parti contraddistinte: a sinistra una combo formatasi dal binomio
tra Mr. Woodland, che ha dipinto un
fenicottero rosa e da Jeroo che è
andato a insediarsi nella parte sottostante, snodandosi con le sue forme
geometriche attraverso gli angoli esistenti.
Mr Woodland e Jeroo, Ph: Giada Pellicari |
Jeroo, Ph: G.P |
A destra, invece, su sfondo viola
e blu si poteva vedere il pezzo immenso dei Puf, ovvero dalla donna-madre dalle fattezze animali, ancora in
fase di realizzazione, di Mr. Wany,
padrone di casa e ideatore della manifestazione, e due bambini intenti a
giocare come se fossero dentro ad un utero, realizzati tramite fini ed eleganti
pennellate da Eight e Loyd, entrambi
abilissimi fumettisti.
Wany, Ph: Gloria Fiammetta Viggiani |
In dialogo con questa
facciata, anche grazie allo sfondo similare, dall’altra parte della strada si trova una murata realizzata dagli Art of Sool, collettivo di Brescia, che sono noti per fare dei
pezzi caratterizzati da una grande ironia dei personaggi realizzati tramite un tratto
fumettistico. Si va terminare con il lettering di Smake che ha creato uno sfondo calligrafico, dove poi si è andato a
insediare Neon, il quale è andato a
formare, così, una combo dai tipici tratti newyorkesi.
Nel retro della palestra invece si trova il pezzo di Rae, denotato dal lettering fluttuante e dallo sfondo realizzato tramite lo sviluppo di alcune nuvole, per arrivare a dei throw up leggeri e non previsti dei grandi Dems e Swet.
Neon e Smake, ph: Gloria Fiammetta Viggiani |
Rae, Ph: G.P |
Infine la bellissima
combo tra CMPone e Swet, che hanno realizzato uno dei
capolavori della manifestazione, ovvero un pezzo lavorato solo di chiaroscuri e
di colori tendenti al seppia, come se si trattasse di uno schizzo realizzato a
spray, che tra l’altro dialogava benissimo anche con i disegni che avevano
presentato in mostra. Non è nuova, in realtà, questa loro tipologia di lavoro
quando vanno ad impostare delle combo insieme, come ad esempio è successo due anni fa dove, in una murata longilinea, avevano dipinto un paesaggio
urbano, all'interno del quale si andava a insediare il bellissimo lettering di Swet caratterizzato da
una grande flow. Anche in questo caso il paesaggio urbano è l’aspetto
fondamentale della murata, incentrata prevalentemente sulla visione di una
stazione e del treno, su cui va ad aleggiare il pezzo di Swet in alto.
CMPOne e Swet, Ph: G.P |
A lato della palestra si trova, inoltre, una pensilina adibita a giornalaio che è stata data interamente a Kraser, noto writer e street artist
spagnolo, ormai italiano d’adozione, il quale recentemente si sta focalizzando
sempre di più sul mondo animale e in generale zoomorfo. Kraser ripercorre così,
tramite la pittura su muro, tutta una tradizione appartenente dal punto di
vista iconografico al bestiario, forma estetica che, in realtà, si evince
spesso a partire dagli ultimi anni negli ambiti della street art declinati al
wall painting, soprattutto nel caso in cui si parli di muralismo urbano. Esiste
attualmente, infatti, un’effettiva tendenza esistente relativa alla
realizzazione di animali da parte di street artists. La peculiarità di Kraser,
però, e che lo va contraddistinguere da tutti gli altri, è che negli altri casi
spesso si tratta di murales (e in questo caso la parola è corretta perché
vengono utilizzati anche strumenti come pennelli e pittura) dalla chiara
matrice realistica, mentre nella sua produzione il tutto viene realizzato con
una tecnica sì incline al realismo e ben definita, ma che va a creare delle
forme che vanno a configurarsi il più delle volte come uno sviluppo onirico e
fantastico su muro. Si potrebbe infatti riscontrare nel suo lavoro un chiaro
riferimento di matrice boschiana, dove esistono animali di fattezze realistiche
ma conditi da elementi fantastici e inventati. In questo caso l’atmosfera
onirica è stata determinata anche dall’utilizzo di colori pastosi e da uno
sfondo bipartito dalla contrapposizione cromatica tra blu e rosso.
Kraser, Ph: Gloria Fiammetta Viggiani |
La facciata della bocciofila
invece ha visto il susseguirsi di writer prevalentemente milanesi, con qualche
partecipazione di esterni come nel caso di Reso,
writer da Tolosa.
Tutta la murata è stata
caratterizzata da uno sfondo azzurro e dalla tematica del cielo, che è stata
lanciata sostanzialmente dalla combo dei BN, costituita dai due astronauti di Impo e dal wild style di Ope, dedicato a Kado, come molti altri
pezzi presenti alla manifestazione.
Altra combo molto degna di
nota è stata quella tra Giowe e Cheone, a destra della precedente,
costituita dal figurativo di Cheone rappresentante una donna in una bolla,
realizzato tramite ottime trasparenze, e il pezzo sottostante di Giowe, writer
milanese degli AMC e recentemente entrato anche in Sorry Guys, il quale ha
avuto la capacità di creare un lettering in prospettiva con la particolarità di
risaltare e distaccarsi molto bene dallo sfondo, ma soprattutto con la peculiarità di
riflettersi e andarsi a snodare sulle bolle trasparenti.
Impo e Ope, Ph: Gloria Fiammetta Viggiani |
Cheone e Giowe, Ph: Giowe |
Dello stesso tema anche il
lavoro di Shine Royal, che ha
portato su parete uno dei suoi ultimi lavori grafici, ovvero quello del verme, che
come sempre è caratterizzato da un linguaggio visivo molto simpatico e da
cartoon.
Di fronte a questa murata, un
lavoro di Seacreative, che già aveva
dipinto l’interno di una delle stanze del municipio di Locate di Triulzi, poi
adibita a sede della mostra, che in questo caso ha creato un character dalle
fattezze similari a quelli per cui è riconosciuto, ma realizzato con toni blu
scuri e dedicato all’Amazing Day. Al di sotto, infatti, ha riportato la
scritta: “back to the roots”, slogan della manifestazione, grazie alla quale ha
creato un gioco di parole raffigurando proprio delle radici e dando, di
conseguenza, una connotazione ironica.
Shine Royal, Ph: G.P |
Seacreative, Ph: The amazing art |
Questo articolo non voleva
essere totalmente esaustivo sui lavori presenti, quanto più che altro voleva creare un
percorso tra le diverse murate, in modo che, anche a posteriori, le persone
possano andare a vederle e, magari, utilizzarlo come una piccola guida che dia
qualche indicazione in più su alcuni dei writer presenti.
L’Amazing Day è stato, quindi,
un’ottima esperienza, di condivisione, di scambio e soprattutto di produzione
di pezzi estremamente interessanti, che si sono andati ad insediare nella
cittadina in maniera naturale e contestualizzandosi molto bene con le
architetture esistenti.
Ph: Gloria Fiammetta Viggiani |
Giada Pellicari
Per leggere gli articoli precedenti:
Foto di copertina: Reso, Ph: Gloria Fiammetta Viggiani pagina ufficiale sito web
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