giovedì 25 dicembre 2014

Galleria Hausammann - Willow e Scrivere di Writing - doppio appuntamento a Cortina


Doppio appuntamento per questo Sabato 27 dicembre con l'arte nella bellissima cornice di Cortina D'Ampezzo, presso la Galleria Hausammann che inaugurerà l'anno invernale con una giornata densa di appuntamenti.

La Galleria Hausammann è stata fondata nel 1961 a Cortina D’Ampezzo, dall’importante collezionista d’arte Renato Hausammann. Fin dagli inizi è divenuta un punto di riferimento per l’arte contemporanea nel territorio di Ampezzo grazie alla sua ricerca molto focalizzata su artisti famosi dell’avanguardia italiana. Attraverso questi cinquant’anni di storia, è stata continuamente portata avanti attraverso la successione di tre generazioni di galleristi tutti appartenenti alla stessa famiglia ed è ora diretta dai due fratelli Beatrice e Federico Hausammann. In questi ultimi due anni la galleria ha ampliato il suo focus verso le nuove forme della produzione artistica contemporanea, che sono più correlate ai Graffiti e alla Street Art, aprendo anche una sede a Miami. La galleria Hausammann ha organizzato mostre personali e collettive di alcuni tra i più importanti graffiti writers italiani e recentemente ha preso parte dell’ultima edizione della Stroke Art Fair a Monaco.

Willow, Blu, 2014


Willow, Esterno Giorno, 2014

Si terrà, infatti, l'opening della mostra personale di Willow, noto artista milanese, che già da diverso tempo espone con gli Hausammann. L'ampia esposizione consisterà in un percorso tra venti opere, alcune delle quali realizzate ex novo per l'occasione.
Formatosi come disegnatore di fumetto umoristico per l'editoria, Willow collabora con gallerie d'arte in Italia e all'estero e viene riconosciuto grazie all'uso di un tratto stilizzato che dà forma a personaggi ironici e a bubble tipici dei fumetti. Inoltre la ricchezza dei colori e i toni accesi lo hanno configurato  nel corso degli anni come un artista neopop. 

Willow, Ombre, 2014

Nello stesso giorno avverrà anche la presentazione del libro "Scrivere di Writing - Note sul mondo dei Graffiti", scritto da Giada Pellicari, curatrice d’arte contemporanea che ha indirizzato la sua pratica curatoriale e critica verso gli ambiti del Writing e della Street Art. 

Pubblicato dalla casa editrice CLEUP, all’interno della collana Storia dell’arte-Museologia, è in distribuzione dal 17 dicembre 2014 nelle principali librerie del Triveneto e in altri punti di riferimento specializzati del settore.
Si tratta di un testo che va visto come una raccolta delle ricerche compiute sul mondo del Writing da parte dell’autrice negli ultimi cinque anni, un percorso realizzato attraverso studi sul campo, ricerca bibliografica, interviste ai protagonisti della scena e progetti curatoriali. Il libro intende dare alcuni punti di riferimento e strumenti di analisi con il fine di porre dei quesiti ma anche di provare a far comprendere il Writing, collocandosi come un contenitore di riflessioni teoriche e note a margine attorno ad esso.

“Cos’è il Writing? Come si rapporta il writer con lo spazio urbano e l’architettura? Perché i graffiti si possono definire come segni calligrafici dotati di una natura gestuale? Per quale motivo parlare di arte pubblica è improprio? Quali sono gli errori delle istituzioni? Che cambiamento hanno apportato la fotografia, il video, YouTube e i nuovi media nel fare i graffiti?”: queste sono alcune delle domande che si è posta l’autrice nel corso del libro e che ha trattato lungo le 180 pagine che lo costituiscono.

Copertina del libro. Foto: Yama11, No Path To Follow, 2011. Ph Simone Settimo



Sabato 27 dicembre
Galleria Hausammann
Galleria Nuovo Centro, 4
Cortina D'Ampezzo (BL)
Dalle 18.00

SAA News

lunedì 22 dicembre 2014

Scrivere di Writing | Note sul mondo dei Graffiti - Uscita del libro e presentazioni

Scrivere di Writing | Note sul mondo dei Graffiti
di Giada Pellicari
CLEUP 2014
In libreria dal 17 dicembre 2014

Comunicato Stampa


Scrivere di Writing | Note sul mondo dei Graffiti è un libro scritto da Giada Pellicari, curatrice d’arte contemporanea che ha indirizzato la sua pratica curatoriale e critica verso gli ambiti del Writing e della Street Art.
Pubblicato dalla casa editrice CLEUP, all’interno della collana Storia dell’arte-Museologia, è in distribuzione dal 17 dicembre 2014 nelle principali librerie del Triveneto e in altri punti di riferimento specializzati del settore.
Si tratta di un testo che va visto come una raccolta delle ricerche compiute sul mondo del Writing da parte dell’autrice negli ultimi cinque anni, un percorso realizzato attraverso studi sul campo, ricerca bibliografica, interviste ai protagonisti della scena e progetti curatoriali.
Il libro intende dare alcuni punti di riferimento e strumenti di analisi con il fine di porre dei quesiti ma anche di provare a far comprendere il Writing, collocandosi come un contenitore di riflessioni teoriche e note a margine attorno ad esso. I capitoli e i paragrafi che lo costituiscono si focalizzano di volta in volta su aspetti diversi inerenti all’argomento, proponendo dei confronti con altre tematiche e studi compiuti, con l’intenzione di fornire apporti critici di supporto per affrontarlo secondo delle metodologie più proprie al sistema dell’arte contemporanea e a quelli che sono i Cultural Studies. Tuttavia queste materie sono state utilizzate prevalentemente per i loro metodi e non con un’intenzionalità di accostare il soggetto completamente ad esse. Bisogna tener conto, infatti, che per occuparsi di Writing, è necessario innanzitutto capire la struttura delle lettere e lo sviluppo dello stili, supportando però l’analisi visiva attraverso basi interdisciplinari che devono essere imprescindibili, legate alla sociologia, alla storia dell’arte, all’urbanistica, ai New Media e al web.
Il titolo Scrivere di Writing è chiaramente un gioco di parole, ma rappresenta anche in maniera totale quello che è stato il ruolo dell’autrice in questi anni, ovvero scrivere di questo mondo.
Cos’è il Writing? Come si rapporta il writer con lo spazio urbano e l’architettura? Perché i graffiti si possono definire come segni calligrafici dotati di una natura gestuale? Per quale motivo parlare di arte pubblica è improprio? Quali sono gli errori delle istituzioni? Che cambiamento hanno apportato la fotografia, il video, YouTube e i nuovi media nel fare i graffiti?”: queste sono alcune delle domande che si è posta l’autrice nel corso del libro e che ha trattato lungo le 180 pagine che lo costituiscono.

1UP Crew, Lisbona, Ph Giada Pellicari

Il testo parte da uno studio del Writing in letteratura, denotando le carenze nel rapporto con le istituzioni e raccontando l’eterogeneità degli stili italiani. Oltre al collegamento con le architetture e lo spazio urbano, nel quale si conformano gli stili e avviene il connubio tra writer-graffito-passante, vengono anche analizzati l’essere site-specific del graffito, le discordanze con l’arte pubblica, il binomio esistente tra legalità/illegalità, la matrice gestuale e performativa, l’utilizzo della critica urbana storica al fine di comprendere tale cultura contemporanea. Il libro, infine, si conclude con lo studio di cosa è cambiato nel Writing con l’avvento del web e di YouTube, in cosa consistono l’uso della fotografia e del video da parte degli stessi protagonisti e non, il rapporto con il mondo hacker e i Tactical Media, e progetti che hanno visto la combinazione tra Writing e tecnologie come il light painting e il Mapping 3D.


Cheone, Mos Italy 2014, Milano, Ph: Giada Pellicari


Wubik, Light Painting, Ph: Kora, 2012


Scrivere di Writing | Note sul mondo dei Graffiti verrà distribuito nelle principali librerie del Triveneto, sarà acquistabile online nel sito della casa editrice e, inoltre, in altri punti di riferimento selezionati: Wag Shop a Milano, Bad Cap a Torino, Graff Dream a Roma.

L’autrice sarà presente per raccontare i contenuti di Scrivere di Writing | Note sul mondo dei Graffiti durante i mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015 nei seguenti luoghi: Cortina D’Ampezzo, Milano, Torino, Bologna e Roma.
Di seguito il calendario delle presentazioni.

Date e luoghi:
Sabato 27 dicembre 2014, ore 18.00
Galleria d’arte Hausammann, Cortina D’Ampezzo
Interviene l’autrice Giada Pellicari
In contemporanea all’opening della personale di Willow e della collettiva

Sabato 10 gennaio 2015, ore 18.00
Galleria d’arte Studio D’Ars, Milano
Intervengono l’autrice Giada Pellicari e il curatore Daniele Decia
In partnership con Wag Shop, Milano

Sabato 17 gennaio 2015, ore 18.00
Bad Cap, Graffiti Store, Torino
Intervengono l’autrice Giada Pellicari e Wubik, writer

Sabato 24 gennaio 2015, ore 18.00
SetUp ArtFair, Fiera d’arte contemporanea, Bologna
Area Editoria
Intervengono l’autrice Giada Pellicari e la curatrice Federica Zabarri

Venerdì 30 gennaio 2015, ore 18.00
Coffee Bean, caffè letterario, Roma
Intervengono l’autrice Giada Pellicari e la fotografa Gloria Viggiani
In partnership con Graff Dream, Roma


 ISBN: 978 88 6787 278 7

Foto di copertina
Yama11, No Path to Follow, 2011
Ph Courtesy: Simone Settimo






sabato 20 dicembre 2014

BUONE FESTE!


Questa volta il periodo sabbatico natalizio ce lo prendiamo relativamente lungo perché siamo tutti sotto coi nostri progetti personali e non riusciamo a stare dietro a ogni singola idea come meriterebbe. In ogni caso tutto lo staff vi augura buone feste e vi dà appuntamento ai primi giorni del 2015 per fare il punto delle manifestazioni artistiche a cui potrete incontrarci e offrirci (o farvi offrire) qualcosa da bere!

Se volete rimanere aggiornati su quello che stiamo facendo durante questo periodo natalizio potete lasciare un follow al mio account Instagram ABARTH.KMF, sicuramente andrò a dipingere e pubblicherò i miei lavori e quelli della mia family!

Continuate a seguirci perchè anche durante il periodo natalizio usciranno degli articoli! 

martedì 16 dicembre 2014

@kingraptuz from #losangeles

Fresche fresche di scatto, vediamo come sta andando la trasferta a stelle e striscie del nostro Raptuz! Live from Melbourne Avenue, Los Angeles!

Vederlo all'opera è sempre una grande gioia per gli occhi e per il cuore! Posso approfittare del post per fare a tutti gli amici della TDK gli auguri di buone feste? Beh, lo faccio lo stesso: BUONE FESTE!

sabato 13 dicembre 2014

#UNANNOCOLSORRISO by Andrea @stailuan Antoni - Palazzetto Veneto Monfalcone


Ieri sera, venerdì 12 dicembre, in quel di Monfalcone si inaugurava la mostra fotografica #UNANNOCOLSORRISO all'interno della quale il buon Maestro di Cerimonia Andrea Style1 Antoni ha esposto gli scatti collezionati in occasione dei vari appuntamenti che hanno ospitato la realizzazione di uno dei dodici graffiti legati al Be Happy Project, tra cui un mio scatto raffigurante il suo lavoro di aprile presso il sottopassaggio di Oderzo (TV).


Vi diamo un rapido resoconto fotografico raccolto da Instagram attraverso il quale potete curiosare su quanto è successo al vernissage di ieri sera.

A photo posted by eLENA tUBARO (@eltubaro) on
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A photo posted by Erica (@ericazuc) on
A photo posted by @emperormao on
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venerdì 12 dicembre 2014

Torino contemporanea. Una settimana dalle forti tinte urban! Report di Alessandra Ioalé



Se il rosa è il colore che contraddistingue Artissima di Torino, una miriade di toni decisamente urban contraddistinguono tutto il corollario di eventi e situazioni che si è sviluppato parallelamente alla kermesse piemontese. Piccoli e grandi focolai di approfondimento e incontro erano sparsi per la città, nella quale si è consumata la passione per le ricerche artistiche del variegato panorama della cultura urbana di oggi. Dalla decima edizione di Paratissima, che quest’anno si è spostata a Torino Esposizioni, a The Others nell’ex carcere Le Nuove, passando poi per la Galo Art Gallery, dove si è inaugurata la bi-personale di Ben Frost VS Galo, e l’attacco illegale di Guerrilla SPAM con una manica di altri ventitré artisti al tunnel del Parco del Valentino, per concludersi, infine, con gli appuntamenti negli spazi del Bunker e del Samo alla periferia di Torino.
Paratissima, uno dei grandi eventi collaterali della settimana dell’arte contemporanea torinese, ha infatti tenuto in serbo per il suo pubblico interventi in live (esterni ed interni alla struttura che l’ha ospitata) ad opera di artisti quali Corn79, Etnik, Mr Fijodor, Reims189 e Zork, organizzati e curati dall’associazione Il Cerchio e La Gocce, da anni operante sul territorio con progetti di alto livello culturale ed artistico per la promozione e valorizzazione della street art e del graffiti writing. Soprattutto ha riservato un posto di rilievo alle gallerie che si occupano di urban art, street art e graffiti writing nella sezione centrale di G@P - Gallerie a Paratissima, distintesi sul territorio italiano.

Corn79 @ Paratissima X

Reims @ Paratissima X

Wunderkammern di Roma ha presentato BR1, urban artist italiano distintosi nel panorama internazionale per le sue affissioni illegali sui cartelloni pubblicitari con opere su carta dai vividi contrasti cromatici che informano volti o persone, operando una propria analisi e critica sociale della donna araba e in generale sulle contraddizioni sociali nelle culture orientali nella società contemporanea, al quale la galleria riserverà una personale nel 2015. Variegata, invece, la proposta di Studio D’Ars di Milano, che ha esposto ordinatamente e in successione due artisti della passata stagione espositiva, Giorgio Bartocci e Francesco Barbieri, il progetto Parentesi Aperte, curato da me, che segna la stagione 2014/2015 della Galleria, proponendo le personali di CT, 108, Aris, Giulio Vesprini e Gio Pistone, ed infine due giovani proposte future, il torinese AK e il milanese Werther. Square23 di Torino con personalità che già hanno calcato la scena torinese come Etnik e TVBoy, e alcune nuove proposte per l’anno avvenire come i Nevercrew, non tralasciando il sodalizio creato con Memorie Urbane, del quale si potevano trovare alcune serigrafie realizzate quest’anno con diversi artisti tra cui Eime e Fran Bosoletti. Infine la Hausammann di Cortina d’Ampezzo, della quale mi hanno colpito in assoluto le grandi e pregiate tele di Rae Martini e le opere di Peeta, straordinarie sculture in 3D che ripercorrono nelle loro sinuose curve il profilo del suo nome. A raccordare alcuni di questi stand sono stati anche i lavori di Street-Design presentati da Screw Project, promuovendo all’interno di Paratissima un certo tipo di arredo urbano, che integri sperimentazione, riciclo e trasformazione dei materiali per la progettazione di elementi che si integrano con il tessuto della città sensibilizzando la comunità sul concetto di spazio pubblico e decoro urbano.


Wunderkammern stand @ Paratissima X

Screw Project in Cerchio e le Gocce Stand @ Paratissima X

Screw Project in Square23 Stand @ Paratissima X

Screw Project in Studio D'Ars @ Paratissima X

Successivamente ad aprire i battenti è stata anche The Others, in cui ha trovato spazio, anche se in maniera molto minore, un po’ della cultura urban underground grazie a gallerie come Van Der di Torino, che ha proposto, all’interno della collettiva Piroplastico, alcuni disegni realizzati in precedenza da 108 per la sua personale LAVA, e frutto dalla relazione intercorsa tra le forme concrete e organiche dei paesaggi lavici del sud e le forme astratte e significanti proprie dell’artista. E’ stato protagonista due volte in quei giorni non solo come artista ma anche come musicista, incantando il pubblico di The Others con il progetto Aquarius Omega insieme a Dr. Pira, e quello del Bunker di Torino con nuovi brani firmati LARVA108, progetto acustico portato avanti in parallelo alla sua ricerca artistica completandone l’espressione, con il quale ha collaborato alla colonna sonora del film Supra Natura capolavoro di Dem, altro grande e poliedrico urban artist, nella veste qui di regista insieme a Seth Morley, che i ragazzi del Bunker hanno messo in proiezione per ben due volte nel w/e piemontese dedicato al contemporaneo.

108 per Piroplastico in Van Der box @ The Others 2014

LARVA108+Supra Natura Film by DEm @ Bunker Torino 2014

Dal’altro canto i ragazzi di SAMO non sono stati da meno invitando altre due importanti personalità artistiche della street art internazionale, come il portoghese Pantonio e i parigini Lek&SoWat, a intervenire sulle pareti interne dello spazio e realizzare in tiratura limitatissima una serie di serigrafie nella loro officina serigrafica. Ma non finisce qui perché il programma è stato ricco di incontri, proiezioni ed interviste radiofoniche agli artisti coinvolti, condotte da Christian Omodeo, il tutto spalmato nell’arco della settimana torinese del contemporaneo, per guardare da un punto di vista nuovo il mondo della street art, condividendo e sperimentando diverse pratiche artistiche, e “immaginare il futuro prossimo dell’arte murale.”


Murales by Pantonio @ SAMO

Murales by Pantonio @ SAMO particolare

Murales interno by Lek&SoWat @ SAMO

Il venerdì invece ad inaugurare è stata la bi-personale “Ben Frost Vs Galo” alla Galo Art Gallery, in cui le opere dal sapore pop sono state ben distribuite all’interno dello spazio espositivo permettendo sia una visione d’insieme e confronto sia una visione personale e diretta dei due stili e ricerche. Da una parte l’australiano Ben Frost che reinterpreta icone Pop che vanno dai fumetti e manga giapponesi, fino ai Simpson e Snoopy, in dialogo con gli slogan e i nomi dei prodotti, medicinali e altre “prelibatezze” commestibili, stampati sulle confezioni come valium o prozac, i cereali in scatola o i maccheroni precotti, barrette dietetiche dal sapore ultralieno etc etc, frutto di una società consumistica votata al fast&food ed entrate anch’esse a pieno titolo nella cultura popolare a cui Frost guarda con ironia innescando un atroce quanto mai divertente parallelismo sarcastico. Dall’altra, invece, i notissimi puppets di Galo, con cui ha tappezzato tante superfici in svariate città del mondo facendolo conoscere a livello internazionale, sono qui orchestrati, su classici supporti, in fantastiche e scintillanti composizioni dai colori psichedelici la cui stratificazione di diverse vernici rendono la lettura di ogni pezzo davvero intrigante.


Ben FrostVsGalo @ Galo Art Gallery Torino

Ben Frost @ Galo Art Gallery Torino

Mentre tutto questo accadeva nella legalità di spazi dedicati all’arte e alla cultura underground odierna, nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 novembre quelli di SPAM hanno nuovamente inondato illegalmente le pareti del tunnel del Parco del Valentino per la seconda edizione di Shit Art Fair. Uno spettacolo rivoltante, come lo ha definito una mia amica, a cui hanno partecipato oltre una ventina di artisti da tutta Italia. Dalle immagini che vi propongo ciò che salta subito e positivamente all’occhio è una grande partecipazione e cooperazione tra artisti di una disciplina che solitamente è molto individualista e non collettiva, di cui per fortuna grazie ad artisti come SPAM, le metodologie, l’atteggiamento e lo spirito con cui si da vita a questo tipo di attacco, stanno cambiando.


ShitArtFair2_Attacco @ Parco del Valentino

ShitArtFair2_SPAM @ Parco del Valentino

Shit Art Fair 2_ SPAM Parco del Valentino_Ph. Livio Ninni

Shit Art Fair 2_SPAM @ Parco del Valentino_Ph. Livio Ninni


Report di Alessandra Ioalé



Copertina: Mr Fijodor

108 PASSAGGI CONCRETI @ Studio D'Ars Milano

 
Parentesi Aperte: 108
Passaggi Concreti
a cura di Alessandra Ioalé

Dal 12 dicembre al 13 gennaio 2015
Opening 12 dicembre ore 18
Studio D’Ars Milano

Il 12 dicembre alla Galleria Studio D’Ars di Milano, inaugura Passaggi Concreti, la seconda personale del ciclo Parentesi Aperte dedicata all’artista italiano 108 a cura di Alessandra Ioalé. L’artista in questa occasione presenta un corpus di opere su carta, tela, video e installazione in cui centrale è la rappresentazione di grandi megaliti, che riportano in sé i segni di un passato antico, rivisitati da una nuova sperimentazione delle gamme cromatiche in rapporto a ogni forma sviluppata e al significato di ogni colore. Passaggi Concreti, appunto, attraverso cui conoscere l’ignoto di questo mondo, e davanti a cui 108 si pone in ascolto, per restituirne il suono. Una grande apertura e sensibilità spingono infatti l’artista a non smettere mai di cercare e trovare la forma finale di ciò che non ha mai avuto forma ed entrare in contatto con il proprio inconscio, influenzato dall’enviroment naturale, in cui convivono forme organiche e artificiali primitive, che suscitano in lui urgenze espressive più importanti e che lo portano ad essere uno dei massimi esponenti del post-graffitismo europeo.

108
108 (Guido Bisagni, 1978) is an Italian artist in the field of street art and contemporary art from Alessandria. 108 has moved from working in traditional graffiti art to painting large and mysterious figures that invade public spaces. He was the first writer to use numbers instead of letters for his name. He started to work when he was a child on the streets of Alessandria, and used different names. His work has appeared on the streets of Milan, Paris, London, Berlin, and New York City. His first works known by people are enigmatic “blob”-like yellow shapes. It is his firm intention to make visual chaos. His new works are labyrinths, dead trees, non figurative 3D objects and installations, but especially black and gloomy shapes, becoming one of the biggest and influential artists in graffiti abstractism. In the last years, he took part in a lot of international exhibitions: Nusign 2.4 in Paris, Urban Edge Show in Milano, Segundo and Tercer Asalto in Zaragoza and, in 2007 he was invited to join the project called Walls inside the Biennale di Venezia. During March 2008 he was invited to join Nomadaz (a show curated by Pablo Aravena) in Los Angeles with Eltono, Dem, Microbo and other artists to represent Europe in the U.S.A. 108’s doomy black abstractions are engaging and challenging in equal measure. Whether it be within the confines of a small room in the abandoned monastery, where the large triangular constructions are most effective and have the effect of warping and playing with the room’s dimensions as the viewer attempts to back away and comprehend the pieces, or as a surreal floating void on a wall beside a busy road.
http://www.108nero.com/

giovedì 11 dicembre 2014

HYBRIDS @ Square23 Torino


CORN79_HYBRIDS DALL’11 DICEMBRE 2014 @ SQUARE 23 ART GALLERY

Il percorso che ha portato Riccardo Lanfranco a realizzare il ciclo di opere che compongono "Hybrids" è lungo ed articolato. Il viaggio inizia negli anni Novanta, periodo nel quale entra nel mondo del writing sia come artista che come organizzatore di eventi importanti (Street Attitudes/Picturin). Più tardi, intorno alla metà degli anni Duemila, abbraccia il "post graffitismo" o "street art", dove la firma (tag), ovvero la peculiarità del writing, viene sostituita da una rappresentazione pittorica, figurativa o astratta. Appassionato di grafica, affascinato dalla Op art e dalla cultura psichedelica, Riccardo inizia così una seconda vita, scegliendo come figura personale un intricato sistema di geometrie assimilabile al "mandala" buddista o al "yantra" Hindu: un diagramma circolare costituito dall'associazione di punti, triangoli, cerchi e quadrati, un articolato simbolismo che consente a chi lo osserva un imprevisto percorso spirituale. Nella rappresentazione, questo simbolo dalla storia antichissima e dalle mille interpretazioni moderne entra in risonanza con l’esperienza del writing, così che a ogni dipinto vengono conferiti allo stesso tempo motivi di perfezione geometrica - mutuati dalla tradizione religiosa e dalla simbologia profana - ed elementi caotici, come le imperfezioni delle pareti urbane o l’uso delle vernici acquerellate, spesso utilizzate per i fondali. Il passaggio dalla firma al "mandala" è importante e complesso: dalla frenetica e istintiva attività borderline del writer, si passa al lavoro progettuale e lento delle rappresentazioni geometriche: cambiano gli strumenti, i tempi, le modalità di esecuzione, le dimensioni e soprattutto i soggetti. La firma in caratteri romani, espressione massima dell’individualità occidentale, viene sostituita da una simbologia geometrica di ispirazione orientale, che incarna valori come spiritualità, calma, meditazione ed empatia, antitetici alla poetica del writing. Nella sua radicalità, questo cambio di rotta esprime la volontà di rompere con il background di origine per approdare a un linguaggio diverso, che veicola messaggi e valori molto lontani anche dalla street art, in larga misura, spesso ruffianamente pop o banalmente politicizzata. Permane il supporto, rimangono le infrastrutture urbane e quindi la deperibilità dell'opera murale, destinata a rovinarsi e scomparire a causa intemperie, proprio come nella tradizione buddista, dove il "mandala" viene periodicamente "distrutto" per ricordare la caducità delle cose e la loro rinascita. "Hybrids" è il punto di arrivo di questo percorso: una personale atipica, in cui tutte le opere sono state realizzate a quattro mani, in collaborazione con altri artisti. La ragione di questa scelta va ricercata nel desiderio di raccontare entrambe le vite dell’artista: da una parte il passato, fondamentale sorgente della sua ricerca, rievocata mediante un "team work" su tele e carte che evoca il lavoro di squadra tipico del writing, dove la crew riveste un ruolo fondamentale nel "getting up" del nome e spesso anche nella realizzazione di opere di grandi dimensioni o in situazioni di particolare pericolo; dall'atra il presente, in cui le figure astratte, entrando nel perimetro circoscritto della galleria assumono la forma di algoritmi, di particelle subatomiche in movimento, molecole e galassie, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo che determinano i limiti della percezione umana e rimandano insieme alla spiritualità delle opere su muro, dalle quali si distaccano nella tecnica, nelle dimensioni e spesso nelle forme. "Hybrids" è un’occasione unica per apprezzare la ricerca ventennale di Riccardo Lanfranco, per studiare l'evolversi di collaborazioni ormai consolidate (Mr. Fijodor, Etnik, Vesod, Reser...) e per scoprire intrecci del tutto inediti (108, Bartocci, Aris…) che andranno ad arricchire un nuovo cammino, un altro ancora, che inizia da qui.

Pietro Rivasi
(Icone Modena, D406 gallery)

Artisti coinvolti: 108, Andrrea, Aris, Etnik, Eon75, Fabrizio Visone, Francesco Barbieri, Giorgio Bartocci, Giulio Vesprini, Hide, Jeroo, Mach505, Made514, MrFijodor, Proembrion, Rems182, Reser, Romi, Ruas, Vesod, Zoer, ZorkMade

mercoledì 10 dicembre 2014

#ODERZOESPOSTA diventerà mostra fotografica collettiva?

Ve lo dico? O non ve lo dico? Rischio e magari faccio la figura del cioccolataio? Però se mi va di c*lo è una preview non indifferente! Tuttavia potreste pensare "esticazzi?" e fare spallucce... Boh, io mi butto...
Allora cari visitatori di questo sito, la faccenda in parole povere è questa: mesi fa siamo stati orgogliosamente media partner dell'estemporanea di pittura ODERZO ES-POSTA che ha avuto luogo a Oderzo (TV) domenica 27 settembre e abbiamo curato tutta la parte inerente Instagram, l'Instawalk e adesso ci sembra giunto il momento di cominciare a ragionare sulla possibilità di allestire una mostra fotografica collettiva utilizzando direttamente gli scatti raccolti quel giorno usando l'hashtag ufficiale #oderzoesposta.


Abbiamo notato con piacere che l'iniziativa è stata ben accolta dalla gente che ha contribuito attivamente condividendo un numero incredibile di foto! Mai e poi mai ci saremmo aspettati tanto affetto sin dalla prima edizione!

Ora come ora l'idea è ancora in fase embrionale, dobbiamo muoverci per cercare sponsor privati e partnership con enti pubblici in maniera da garantire all'esposizione il pareggio di bilancio, dobbiamo consultare l'azienda che produrrà materialmente le foto da mostrarvi, dobbiamo sentire le altre due associazioni che hanno curato la realizzazione dell'evento, dobbiamo trovare un posto e un periodo in cui sia fattibile la mostra... Insomma, c'è tantissimo lavoro da fare ancora però vi terremo aggiornati!

venerdì 5 dicembre 2014

UN MONACO RISSOSO VOLA TRA GLI ALBERI


IL MURALES A BORGO PACE OMAGGIO A VITTORIO BODINI

Alla periferia di Lecce - nel quartiere “Borgo Pace” (quartiere limitrofo che da oggi vuole dialogare con la città…) - da qualche giorno, si scorge un murales di grandi dimensioni. È tornato sui muri della città CHEKOS'ART (artista leccese noto a livello nazionale e internazionale nella scena della Street Art, autore di murales apparsi in Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia, Portogallo, Cina... ) con la complicità della 167B/Street Crew (Sandro Crash, Rob De Mat, Simone Persico).

Da pochi mesi in via Taranto al civico 219 Laboratorio di candele naturali KiiO Candles, dove due amiche (Monica e Ania, Spagnola l'una e Polacca l'altra) hanno deciso di radicarsi in questa parte della città per produrre i loro manufatti artistici. Il loro progetto nasce in questo luogo, e da qui, con caparbietà si diffonde in Europa più che in Italia o Lecce. Tante idee e tanto lavoro, ma è soprattutto nella pausa del lavoro che il laboratorio si trasforma in un luogo d’incontri e condivisione d’interessi comuni come l’arte. Le idee prendono la vita e le persone si aprono al confronto. E cosi che, nella casualità e nella determinazione degli incontri, un muro di una periferica palazzina condominiale, sette piani di altezza, più di duecentoquaranta metri quadrati, si trasforma in omaggio a cielo aperto al grande poeta salentino Vittorio Bodini. L’opera vuole incidere sulla memoria di questa terra. Una terra dalla memoria corta e non sempre capace di apprezzare la sua stessa produzione culturale. “UN MONACO RISSOSO VOLA TRA GLI ALBERI”, è una breve poesia, un verso sciolto in cui Bodini, attraverso la metafora di San Giuseppe da Copertino, (il Santo dei voli), polemizza contro l'immobilità della cultura leccese. L'opera è in continuità con il lavoro di Chekos'art dedicato a Carmelo Bene, realizzata nel 2011 nel quartiere Santa Rosa. Anch'essa omaggio a un genio senza tempo, considerato tra i più importanti artisti del Novecento, ma che a Lecce gli è stato dedicato solo un freddo parcheggio fuori le mura, che di estetico ha solo orribili plance pubblicitarie e dal punto di vista culturale suona come un'offesa.È un progetto che vuole sensibilizzare, parendo dalle giovani leve, al recupero della nostra cultura e memoria, di quei personaggi, che messi nel cassetto dell'oblio, abbiamo troppo spesso dimenticato. Il progetto vuole essere un omaggio, un riconoscimento, dal basso, a quei maestri che hanno dato voce al territorio.
Le parole dell'autore del murales: “Spero presto di poter trovare un altro spazio, altri spazi, sono tanti coloro che vorrei rappresentare, tanti, coloro che un'indifferenza culturale generalizzata ha fatto sparire nel nulla. Tra questi il gran poeta Luigi Corvaglia, scrittore dell'immenso libro Finibusterre, Rina Durante, scrittrice di Malapianta, il poeta Vittorio Pagano e molti altri ancora. Una galleria di salentini (ad uso delle generazioni più giovani) che hanno regalato a questa terra versi magnifici, ma che non sempre sono stati intesi come tali”.

L’opera non avrebbe avuto realizzazione senza:
  • la determinazione dell’artista Chekos'art e Giorgio Leaci.
  • la lettura e difficile selezione delle poesie di Vittorio Bodini
  • la complicità degli abitanti del condominio
  • la donazione, a sostegno del progetto, dei colori della FABBRICA DURIPLASTIC di Salice Salentino - http://duriplastic.com
  • l’aiuto tecnico da parte di Roberto Calabrese e la ditta C.R Costruzioni per la concessione e l’uso dell’impalcatura
  • la coincidenza della data di nascita del 28 agosto...

Tecnica Stencil 20x11 - 3 livelli di colorazione

http://chekosart.blogspot.it/
http://167bstreet.wordpress.com/
http://streetartsouthitaly.blogspot.it/