Il secondo capitolo della mostra" VORTEX" di Opiemme arriva negli
spazi di PORTANOVA12 a BOLOGNA, città in cui nel Novembre 2014 dipinse
una parete dedicata a Giuseppe Sermonti, autore di un libro ispiratore
di questi lavori "L'alfabeto scende dalle stelle".
Una nuova ricerca che confluisce in un ciclo di mostre:
rivolto
al cielo, all’universo, ai soli, ai pianeti, alle stelle che
l’artista scopre come un altro da sé; interiore, sognante e
consolante.
Lavori nuovi e diversi da quelli presentati nella prima mostra, anche questi hanno come supporto giornali d'epoca, cartine geografiche, ma si caratterizzano per gli intensi, colorati dripping. Pattern create da gocce fanno eco ad immagini del cosmo, ad ammassi di stelle. Un processo che si può notare in un dipinto del 2013, “J. Pollock is...”, che sarà presentato in mostra: una passione per il cielo stellato si stava trasferendo, inconsapevole, sulla tela.Con “Vortex” Opiemme si orienta verso l'astrattismo e la parola, elemento costitutivo di una pittura che crea immagini fatte di lettere, si destruttura.
Lavori nuovi e diversi da quelli presentati nella prima mostra, anche questi hanno come supporto giornali d'epoca, cartine geografiche, ma si caratterizzano per gli intensi, colorati dripping. Pattern create da gocce fanno eco ad immagini del cosmo, ad ammassi di stelle. Un processo che si può notare in un dipinto del 2013, “J. Pollock is...”, che sarà presentato in mostra: una passione per il cielo stellato si stava trasferendo, inconsapevole, sulla tela.Con “Vortex” Opiemme si orienta verso l'astrattismo e la parola, elemento costitutivo di una pittura che crea immagini fatte di lettere, si destruttura.
"[...] Le
tele e le carte si fanno portatrici di una rivoluzione silenziosa e
inconsapevole: Opiemme scardina l’analisi Saussuriana, scinde
significato e significante, non vi è più presupposizione reciproca
e le lettere si spogliano del loro ruolo. Non catturano l’attenzione
di chi osserva costruendo parole, diventano soltanto delle macchie di
colore, degli elementi astratti. Opiemme
lavora da sempre con la parola, utilizzando una tecnica, quella dello
stencil, che tende ad imbrigliare l’istinto e a rendere meno
autentico il processo creativo, in Vortex
questa barriera viene superata grazie ad una rinnovata
reinterpretazione del dripping,
che con la sua immediatezza convive insieme a quel linguaggio
espressivo che ha finora caratterizzato la sua ricerca. [...]"
Estratto dal testo critico di Maria Letizia Tega
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